Di recente, ha fatto molto discutere la proposta di abbattere l’iva fino al 4% sugli assorbenti, l’iniziativa, inoltrata dal parlamentare Giuseppe Civati ha però incontrato opposizione e prese in giro.
Molti hanno ironizzato sulla faccenda trattando la tampon tax alla stregua di una barzelletta.
Le donne invece, conti alla mano, sanno benissimo che così non è e che ogni anno si spendono cifre esorbitanti in assorbenti, sia esterni che interni che dal nostro governo sono considerati “beni di lusso”, come se non fossero indispensabili a noi donne.
Purtroppo la questione riguardante le mestruazioni risale a molto tempo fa ed è piena zeppa di preconcetti nei confronti delle donne.
Ancora oggi ci sono persone che credono che una donna mestruata non debba toccare una pianta o andare dal parrucchiere, in alcune religioni le donne con il ciclo sono considerate impure. Ad esempio in ebraico esiste la parola niddah per indicarla. Anche nell’Islam la donna che ha avuto le mestruazioni non prega e deve compiere un bagno purificatore prima di poter recitare le preghiere.
Per non parlare poi della società che utilizza il ciclo per etichettare la donna con stereotipi sessisti.Ad esempio si dice che in quel periodo le donne diventino isteriche, se le donne si esprimono con determinazione dipende dagli ormoni in circolo.
Sono stati pregiudizi di questo tipo a impedire a lungo alle donne di occupare posizioni di prestigio, perché considerate troppo “emotive”.
Si cerca quindi di nascondere le mestruazioni, dando loro nomi diversi.
Per combattere questa sorta di censura sono nati persino movimenti come Sangre Mestrual che desiderano sensibilizzare su questo argomento e dare informazioni sulla coppetta da utilizzare al posto degli assorbenti.
Vanno in giro con dei pantaloni bianchi sporchi di rosso per combattere l’idea che se ti sporchi di sangue devi vergognartene.
L’attivista statunitense Gloria Steinem, negli anni Settanta, come riportato su Il Fatto Quotidiano, aveva addirittura scritto un saggio, ritenuto ancora molto attuale, dal titolo: If Men could menstruate (se gli uomini avessero le mestruazioni) in cui la scrittrice si chiede cosa accadrebbe se gli uomini potessero avere le mestruazioni. Queste diventerebbero subito emblema di virilità e potere.
Purtroppo, come ben sappiamo, le mestruazioni sono state demonizzate in tutti i modi possibili. E il fatto di aver preso con leggerezza questa proposta dimostra che i pregiudizi sussistono ancora.
Unimamme, voi cosa ne pensate di questa proposta?
Noi vi lasciamo con un servizio fotografico di un’attivista dedicato alle mestruazioni che ha fatto scalpore, tempo fa.