Sono ormai tre anni che va avanti questo conflitto assurdo iniziato il 15 marzo del 2011, che vede contrapposti le forze governative a quelle dell’opposizione, diventato una vera guerra civile nel 2012.
Da allora, oltre 130mila sono stati i morti e più di 9mila le persone che necessitano di cure umanitarie, primi tra tutti, chiaramente, i bambini e le donne.
Quest’anno, in occasione del suo terzo anniversario dall’inizio delle ostilità, in ben 34 Paesi diversi in tutto il Mondo, migliaia di persone si sono mobilitate per partecipare a numerose iniziative solidali sperando che presto questo conflitto trovi una soluzione. Questi monumenti
- il Lincoln Memorial,
- la Tour Eiffel,
- la Sydney Opera House, e
- Trafalgar Square
simbolo di alcune città aderenti a questa lodevole iniziativa saranno accesi nella speranza della pace e sulle loro facciate verrà proiettata l’immagine di una ragazza con in mano un palloncino rosso, il colore del sangue, appositamente creata dal writer e street artist inglese Bansky, che, è diventata anche la protagonista di un filmato per la campagna #WithSyria, nel quale vengono raffigurati tanti bambini e donne con in mano un palloncino rosso che si alzano in volo dalla Syria, raffiguranti i milioni di profughi.
Questa campagna, organizzata da Voci Siriane, coalizione a cui hanno aderito
- Oxfam,
- Amnesty International,
- Save The Children
- e l’International Rescue Committee,
nasce con l’intento di chiedere ai leader di tutto il mondo un’azione affinché tutti i civili siriani che vivono nelle zone di guerra, possano accedere agli aiuti umanitari e, poi, che ben presto si possa giungere ad un accordo di pace.
Riccardo Sansone, responsabile emergenze umanitarie di Oxfam Italia dichiara “La Siria sta vivendo contemporaneamente sia un esodo che una gravissima crisi umanitaria. Oltre 9,3 milioni di siriani, circa il 41% della popolazione, in maggioranza donne e bambini necessitano di aiuti umanitari. Questo triste anniversario è il momento giusto per cambiare direzione e arrivare al più presto ad una soluzione pacifica che fermi lo spargimento di sangue. Negli ultimi 3 anni la Siria è stata catapultata indietro di 35 anni e il dato allarmante è che i ragazzi sono convinti che il mondo li abbia dimenticati. È il momento di dimostrare il contrario, impegnandoci tutti a porre fine alla loro sofferenza prima del prossimo anniversario”.
Antonio Guterres, responsabile dell’Alto Commissariato Onu per i Rifugiati, a sua volta dice “È inaccettabile che una catastrofe umanitaria di queste dimensioni possa aver luogo sotto i nostri occhi senza la minima indicazione che vi sia qualche progresso per fermare questo bagno di sangue”.
Anche Papa Francesco che, proprio ieri ha festeggiato il primo anniversario del suo pontificato, chiede “un cammino deciso di riconciliazione, di concordia e di ricostruzione” per mettere fine a questo dramma dicendo “Prego il Signore che tocchi il cuore di tutti perché, cercando unicamente il maggior bene del popolo siriano, tanto provato, non risparmino alcuno sforzo per giungere con urgenza alla cessazione della violenza e alla fine del conflitto, che ha causato già troppe sofferenze”.
E allora augurandoci ciò che anche il Santo Padre auspica e cioè che “Ognuno possa trovare nell’altro non un nemico, non un concorrente, ma un fratello da accogliere ed abbracciare”, vediamo il video della Ragazza col palloncino.