Alzi la mano chi almeno qualche volta non abbia dato ai propri figli il suo smartphone o tablet per assicurarsi che stessero bravi magari durante una fila al supermercato. Io devo dire che qualche volta l’ho fatto, magari a casa perché avevo bisogno di lavorare e dovevo necessariamente tenere buona Vittoria il tempo di scrivere un articolo. Lo so: non è che sia stata un’azione propriamente educativa, ma delle volte – per sopravvivenza – bisogna farlo.
Una ricerca recente ha dimostrato però che stiamo privando i nostri bambini di qualcosa di importante per il loro sviluppo cognitivo.
Gli effetti del touchscreen sul sonno dei bambini fino a 3 anni
Secondo i ricercatori, i bambini che passano il tempo su un dispositivo mobile in realtà finiscono per rinunciare a del sonno prezioso.
La ricerca si basa sui dati raccolti da 715 genitori riguardo la frequenza giornaliera con cui i bambini di età compresa tra 6 e 36 mesi guardano lo smartphone o il tablet e la durata del sonno durante il giorno e durante la notte, il tempo richiesto dai bambini per addormentarsi e la frequenza dei risvegli notturni.
E’ emerso che:
- il 75% dei bambini da 6 a 36 mesi utilizzano un dispositivo mobile ogni giorno
- la percentuale scende al 51% dei bambini da 6 a 11 mesi
- la percentuale sale al 92% dei bambini dai 2 ai 3 anni
- il periodo di tempo giornaliero medio di utilizzo del touchscreen è di 24 minuti
- tale tempo scende a 9 minuti al giorno dei bambini fino agli 11 mesi
- tale tempo sale fino ai 45 minuti dei bambini dai 2 ai 3 anni
- per ogni ora passata sul dispositivo perdono 15 minuti di sonno.
“Una scoperta sorprendente è stata che, nonostante dormano di più in media durante il giorno, i neonati e i bambini che trascorrono più tempo con un touchscreen spendono nel complesso meno tempo a dormire“ dice la coautrice dello studio Celeste Cheung.
Infatti dalla ricerca è emerso che l’uso del touchscreen è correlato con una maggiore durata dei riposini durante il giorno e una minore durata del sonno notturno (il più importante).
Ancora più preoccupante è che la maggior parte dei bambini non sono mai in grado di “recuperare” veramente il sonno perso.
Come mai? Gli autori hanno due teorie:
- guardare i video su Youtube o giocare con le app dei giochi può interrompere la loro routine e sovrastimolarli in modo che diventa poi per loro difficile addormentarsi
- la luce brillante dagli schermi sopprime la melatonina, che può influenzare i tempi circadiani e disturbare cicli di sonno dei bambini.
Altri studi hanno dimostrato che l‘esposizione alla luce artificiale può infatti fare lo stesso per gli adulti.
Molti di noi diranno che 15 minuti di sonno perso non sembrano poi molti. Eppure le ricerche hanno dimostrato che anche un’ apparente perdita di una piccola quantità di sonno (30 a 60 minuti a notte) può causare:
- ai più piccoli difficoltà a stare seduti o a prestare attenzione
- minore capacità di apprendimento in età scolastica
La soluzione? Sapendo quanto è importante il sonno soprattutto nei primi anni di età, per lo sviluppo cerebrale dei nostri figli, cerchiamo di fare attenzione e di non considerare il cellulare come babysitter o come ciuccio.
E voi unimamme cosa ne pensate?