Il compito principale di un genitore è quello di restare accanto a suo figlio. In un modo o nell’altro, in qualsiasi situazione ci si trovi, un genitore deve e vuole essere al fianco del proprio bambino, pronto ad aiutarlo in ogni difficoltà.
Un discorso che ogni genitore si è ripetuto tante volte, che sente dentro di sé essere assolutamente veritiero e che riesce a descrivere il proprio desiderio. Un discorso, però, che sulla carta funziona perfettamente ma che quando viene inserito nel contesto reale, nella vita di tutti i giorni, diventa molto più complicato mettere in pratica. Non per mancanza di volontà, non per portare vanti delle inutili e sterili scuse, accade però che gli impegni di lavoro si sovrappongano a quelli familiari e ci si ritrovi ad essere più assenti. Con dolore e rammarico non si può essere sempre con loro.
La situazione diventa ancora più dolorosa quando nostro figlio sta male e non possiamo assentarci da lavoro. Non per le complicazioni pratiche che comporta avere un figlio malato, ma proprio perché vorremmo essere al suo fianco, pronti ad aiutarlo in quel momento così complicato. Come fare allora?
Come essere dei buoni genitori anche se non possiamo essere con i nostri figli nei momenti di maggiore difficoltà? Un padre americano ha trovato la risposta senza saperlo.
“Il premio di padre dell’anno va ad Andre Palmer”
Ci ha pensato però sua moglie ha tradurre in parole il suo gesto. Accompagnando il tutto con una semplice foto sulla sua pagina Facebook.
“Ecco l’immagine di un grande lavoratore dedito alla sua famiglia! Dopo aver lavorato per tutta la notte, lui è qui con suo figlio all’ospedale. È stanchissimo ma è proprio qui!!! Il premio di padre dell’anno va a Andre Palmer!!!”
Parole semplici, di accompagnamento alla foto postata sui social, che raccontano la storia di questa famiglia:
- un bambino di 20 mesi ricoverato all’ospedale pediatrico di York, in Pennsylvania per un problema d’asma
- un padre che, nonostante aver appena terminato un turno di lavoro estenuante, decide di dormire sotto la sua culla, pur di passare quel poco tempo che ha a disposizione, con il figlio malato.
Inutile dire che il post ha subito riscosso molto successo, arrivando a guadagnare più di 24 mila “Mi piace”
Perché nella decisione di dormire così scomodo nella stanza di un’ospedale, sono contenute tutte le indicazioni necessarie per essere un buon genitore, anche se tremendamente impegnato.
Non essere con il proprio figlio quando è ammalato è sicuramente doloroso. L’importante, però, è come ci comportiamo quando siamo con loro. Nonostante la stanchezza, lo stress, i pensieri e le preoccupazioni, i nostri figli hanno bisogno di noi, della nostra presenza attiva.
Il tempo che passiamo con loro ha sicuramente una sua rilevanza, ma non bisogna dimenticare la qualità di questi momenti. Un’ora passata in allegria, a scoprire il mondo, a giocare, a parlare, a fare ciò che ci riesce meglio ma anche ciò che ci viene richiesto in maniera più o meno esplicita, può avere molto più valore di una giornata passata seduti sul divano a fare zapping televisivo, in silenzio per non disturbare la visione.
Andre Palmer ha capito che, nonostante i suoi impegni lavorativi, deve sfruttare al massimo il poco tempo che ha a disposizione per la sua famiglia, magari anche sacrificando qualcosa d’importante, come il diritto di riposare su di un materasso. A noi basterebbe molto meno per rendere felici i nostri figli, facendoli sentire amati, circondati da genitori presenti che vogliono solo passare del tempo con loro.
E voi unigenitori, cosa ne pensate del gesto di questo papà? Avreste fatto lo stesso?
Se volete potete scrivere a questo papà così speciale, nella nuova pagina Facebook creata appositamente.