Il parto cesareo, questo sconosciuto (a parte che qualcuna è ancora convinta che si scriva cesario, ma va beh).
Personalmente opto per un parto naturale e non perché io sia particolarmente ansiosa di avere un contorcimento di budella, ma perché penso al dopo. Quando porterò a casa la mia bambina vorrei essere presentabile e cercare di smaltire la stanchezza del parto il prima possibile.
E poi il cesareo è pur sempre un’operazione chirurgica e non avendo mai subìto nessun intervento (se non ai denti quando ero piccola perché li avevo storti) non vorrei certo incominciare ora. In più l’idea di una cicatrice sulla mia pancia non mi aggrada per nulla.
Durante il cesareo infatti mi taglierebbero la parete addominale poco sopra il pube e mi inciderebbero l’utero per tirare fuori mia figlia. Poverina, che trauma! Un minuto prima stava nuotando al calduccio e un secondo la estraggono da quella che per nove mesi è stata la sua “casa”.
A me non piacerebbe affatto venire al mondo in questo modo, anche se in mezz’ora/quaranta minuti tutto sarebbe finito. Effettivamente in confronto a otto ore e più di sofferenza del parto naturale la prospettiva è allettante, ma continuo a pensare che non ci cadrò, nel senso che proverò con tutte le mie forze a partorire naturalmente (salvo complicazioni che possono mettere a rischio la vita mia e della mia nana).
Io poi ho sempre detto a mio marito di starmi accanto nel momento della sofferenza e, sarà che sono fifona, ma non vorrei entrare in sala operatoria da sola: lo vorrei accanto, sentire che mi parla e mi incita a non avere paura. Me lo sto immaginando da quando ho scoperto di essere incinta, non vorrei proprio rinunciarci.
D’altronde a volte è proprio inevitabile: una ragazza che conosco avrebbe dovuto fare il cesareo, ma ha preferito il naturale e siccome il bambino era troppo grande (pesava 4 chili!) non usciva. Come hanno fatto a tirarlo fuori da lì? Beh, hanno usato per nove volte il forcipe con il risultato che il bebè aveva una testa a pera. Non era bello da vedere, ma soprattutto lei ha subìto un’episiotomia importante e ci ha messo un sacco di tempo a guarire.
La cosa che eventualmente mi consolerebbe se dovessi subire il cesareo è comunque il fatto che non ci sono controindicazioni per far partire subito l’allattamento: è vero che magari la montata lattea non arriva subito, ma almeno l’allattamento vorrei godermelo.
In ogni caso, non mi sentirei per nulla una mamma di serie b solo per il fatto di non aver avuto un parto vaginale. Nessuna è migliore di un’altra, può darsi che ci siano mille motivazioni per cui il cesareo è più adatto del naturale, chi può dirlo.
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