Chiariamo subito, a me non somiglia. Ne ho avuto il sospetto quando, sognante e sfinita, ho visto la mia bimba bionda_occhicerulei per la prima volta.
Ne ho avuto conferma subito dopo, nel colloquio con il papà.
Io nel lettino in corsia, lui in piedi a me vicino.
Dialoghi sulla somiglianza..
Io: “ Mi sembra che ti somigli, ti somigli tanto, tanto..?” “ Non trovi?”.
Lui: “Non saprei…”
In un dialogo con una papà qualsiasi questo scambio di battute non genererebbe dubbi.
Ma nel caso di questo papà, non è così.
Il fatto che non abbia subito risposto: “NO!”, era per me chiaro, manifesto e indubitabile segno che, la mia bimba, non mi somigliava per niente…
Ma la sicurezza, il vero colpo al cuore, doveva arrivare da mammasantissima, la mia.
La neo nonna, con la sua proverbiale diplomazia, guardava da dietro il vetro la neonipote e ripeteva a voce alta e scuotendo i capelli:
“Io non ho mai visto un bambino somigliare così tanto al padre”. Faccenda conclusa.
C’è poi un ampio capitolo sugli occhi cerulei della bimba: né io ne il papà li abbiamo. L’avete notato davvero? Oh, bene! Merito dei nonni, o meglio del nonno materno. E menomale che qualcosa di buono l’ho fatto anche se per interposta persona … Eh no, non l’idraulico…Caro sagomaccia di vicino_sotuttoio. Pazze risate, proprio!
Ma andiamo avanti, perché vorrei consolare con la mia storia le mamme in “difficoltà”.
E sulla non-somiglianza
La questione della non somiglianza è vasto.
Può andare dal pietoso motto: “Somiglia al padre, ma qualcosa di te, sì la vedo…”.
Passare per lo speranzoso adagio: “Vedrai crescendo…”.
E finire con il laconico: “Te lo devo proprio dire…Non ha niente di te ”.
Ma nel mio caso la vastissima gamma delle opinioni sulla somiglianza può essere liquidata con una sola semplice domanda.
Domanda posta in un posto solo apparentemente innocuo.
In frutteria, e precisamente in fila alla cassa.
Il signore gentile e canuto davanti a noi ci guarda. Poi riguarda me e riguarda lei, una, due e tre volte. Prima della quarta e fatidica volta si toglie il dubbio che lo attanaglia:
“ Scusi, ma lei è la babysitter?”.
Ora, è vero lei è bionda_occhicerulei, io nera_nera.
Lei ha la pelle opalescente, io olivastra.
Lei ha le fossette (due), io le occhiaie (sempre due!).
Ok, lo so non vale per la somiglianza. Lo so… Vabbé, insomma mi sto abituando.
I vantaggi
E poi ci sono dei vantaggi: posso dire che è una bimba bellissima e non lodarmi.
Posso inventare bellissime e appassionanti storie sulla sua mamma svedese cui l’avrei nottetempo sottratta.
Posso guardare i suoi occhi e rivedere l’amato blu del mio papà.
Posso vederla sorridere con le sue due fossette e ricordare come è bello il suo di papà quando sorride. Quando sorride e non dice: “NO!”.
Posso ripetermi che bella così non mi viene più e rinunciare da subito ad un improbabile fratellino nero_ nero e piccolo_piccolo che guarderebbero tutti male.
Posso infine ripetermi che così come è la mia bimba è proprio come l’avevo sognata.
Pelle lucente, occhi blu, fossette, tutto.
Persino nel dettaglio della neve intorno a lei quando siamo tornate a casa.
E ora quando mi chiedono se per caso l’ho rapita, vinta alla riffa, adottata in Svezia o scelta su un catalogo…Rispondo sicura: “Le pieghe del cuore sono identiche, sa!”.
Tanto quelle non le vede nessuno. Nessuno tranne me! 😉
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