Educazione dei figli: gli elogi sono meglio delle punizioni

“C’era una volta la sculacciata”.

Le generazioni che ci hanno preceduto credevano che un bello scappellotto ben assestato poteva avere molto più potere di tante parole. In materia di psicologia infantile, gli studi hanno invece preso una direzione differente. Meglio rafforzare l’autostima dei bambini quando fanno qualcosa di giusto, piuttosto che punirli quando il loro comportamento è sbagliato.

Il dibattito è stato aperto dall’autorevole Wall Street Journal: come devono comportarsi i genitori nell’educare i propri figli? Secondo il quotidiano la via più giusta è quella appunto di evidenziare maggiormente quanto di buono i figli compiono durante la giornata: aiutano a preparare la tavola? Abbracciarli e dire loro che sono stati bravi. Hanno sistemato i loro giocattoli? Complimentarsi e mostrarsi orgogliosi. E’ importante accompagnare le parole ai gesti: la maggiore sicurezza dei figli passa attraverso il linguaggio non verbale.

Anche la nostra Tata Lucia ha sempre detto che la sculacciata non ha alcun valore educativo: il bambino, punito fisicamente, non capirà perché ha sbagliato; forse non ripeterà un comportamento, ma non perché avrà realmente appreso di non farlo più, quanto perché avrà paura di prendersi una bella pacca sul sedere.

Se lo scappellotto viene bocciato, non bisogna però eccedere nel versante opposto, soprattutto con i bambini molto piccoli. Spiegare loro perché vengono puniti non serve a nulla, semplicemente perché a quell’età non lo comprendono. Non dilungarsi quindi in inutili spiegazioni, magari condite con un “capito?”, ma limitarsi a poche regole chiare e semplici che non devono essere trasgredite: ai bambini è sufficiente sapere che un’azione non deve essere compiuta perché lo dicono mamma e papà.

La sanzione non deve però essere vista come qualcosa di negativo, ma deve aiutare a crescere.

Parola d’ordine quindi: autorevolezza, non autorità. I bambini devono capire che su certi aspetti devono comportarsi educatamente: non avere paura di dire di no pensando di perdere il bene del figlio. Come dice il titolo di un famoso libro, sono proprio quelli che aiutano a crescere.

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