Il parto in casa: che cosa bisogna sapere

Se pensavate che la tipologia di parto fosse una sola, avrete capito che non è così. Al momento di far nascere il vostro bambino ci sono diverse possibilità: il parto in acqua, il parto indotto, il parto attivo, ecc.

C’è una modalità che può attirare le mamme, ma di cui ancora si conosce poco: il parto in casa. Tale modalità è caratterizzata dal fatto che:

  • da una parte permette alla partoriente di rilassarsi perché il momento del travaglio avviene in un ambiente che già conosce,
  • dall’altra può generare qualche timore per il fatto di non avere a disposizione l’attrezzatura e il personale medico.

Il parto in casa può essere una soluzione se siete contrarie all’eccessiva medicalizzazione della gravidanza: d’altronde le nostre nonne partorivano così e generazioni di figli sono venuti alla luce senza complicazioni.

Cosa occorre?

  1. Innanzitutto è fondamentale che al vostro fianco ci sia un’ostetrica di cui vi fidate: è bene pertanto che già alcuni mesi prima del parto incominciate la ricerca per affidarvi a una professionista seria. Proprio con lei dovrete affrontare dubbi e curiosità legate al momento della nascita, per questo il rapporto da instaurare si deve costruire in un po’ di tempo.
  2. Il luogo in cui si partorirà, presumibilmente la camera da letto, dovrà essere attrezzato e la mamma dovrà sentirsi a proprio agio:
    1. bisognerà stendere dei teli di plastica per non sporcare;
    2. avere a disposizione anche delle garze sterili e del disinfettante;
    3. si preparerà una bacinella per la placenta che viene espulsa subito dopo il parto;
    4. si dovrà predisporre pure una bacinella di acqua calda per fare il bagnetto al neonato (esattamente come siete abituate a vedere nei film);
    5. servirà poi una buona fonte di luce, meglio se una lampada, per vedere se e dove praticare i punti per l’episiotomia;
    6. una volta che il bambino è nato, serviranno dei pannolini;
    7. la mamma avrà bisogno di assorbenti igienici per le perdite di sangue dopo il parto.

E’ bene  tenere a portata di mano un telefono per chiamare l’ospedale più vicino in caso di complicazioni.

E’ importante sapere che non in tutta Italia il servizio sanitario copre le spese ostetriche: solo alcune regioni, come Piemonte, Abruzzo, Marche, Lombardia, la provincia autonoma di Trento ed Emilia Romagna, riconoscono anche solo parzialmente un rimborso per le spese, mentre nelle altre la spesa si aggira attorno ai 2000 mila euro, interamente a carico della coppia. 

Ma quando invece il parto in casa non è adatto? I casi più comuni sono:

  • se già durante la gravidanza si sono presentate delle difficoltà,
  • se il parto è gemellare,
  • se ci sono delle anomalie del bacino. 

In ogni caso, per chi può e per chi se la sente…che bello essere subito a casa, no?

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