I nonni sono una figura fondamentale nella famiglia. Se n’è accorto persino lo Stato italiano, che ha indetto la loro festa, la prima domenica di ottobre.
Fonte di sapienza, e, diciamoci la verità, pure di qualche vizio che i genitori non concedono, per molte neo mamme e molti neo papà sapere di poter contare su qualcuno che conoscono nell’accudimento del proprio figlio è sicuramente molto più tranquillizzante. Una baby sitter o una tata sono infatti delle persone estranee, ed è più facile che un bambino si rapporti facilmente con chi già conosce, piuttosto che con un estraneo (gli ultimi fatti di cronaca, che hanno avuto per protagoniste delle tate assassine, non fanno certo uscire i genitori di casa sereni, sapendo che chi cresce il loro bambino può improvvisamente rendersi capace di un gesto insensato).
Per molte madri, che non possono permettersi di stare troppo a lungo a casa dal lavoro dopo aver partorito, i nonni sono quindi una risorsa davvero preziosa. Sebbene non sostituiscano i genitori, svolgono comunque un ruolo importantissimo nella crescita e nelle relazioni del bambino.
E’ anche altrettanto vero che, essendosi alzata l’età media delle primipare, c’è un grosso divario generazionale tra nonni e nipoti. Questo, ovviamente, comporta che i metodi educativi o di accudimento di un bambino piccolo, non sempre siano al passo con i tempi, privilegiando i “rimedi di una volta”, che possono addirittura essere dannosi per i bambini. Insomma, il metodo “ai miei tempi” non sempre funziona.
Inoltre, se da una parte i genitori di oggi, che magari fanno un figlio solo, sono troppo apprensivi, dall’altra i nonni, quando hanno magari 70 anni e oltre, possono lasciar correre degli aspetti potenzialmente pericolosi. Secondo infatti una ricerca condotta dall’università dell’Alabama, e presentata al meeting dell’ American Academy of Pediatrics a New Orleans, compiuta attraverso la somministrazione di un questionario a dei nonni dell’Alabama, si è scoperto che:
Anche in Italia, la Federazione Italiana Medici Pediatri, come riporta il sito del Corriere Salute, sta pensando a dei veri e propri “corsi di aggiornamento” per i nonni.
Secondo voi sarebbe utile mandare i nonni ad uno di questi incontri? E pensando alla vostra esperienza personale, ci andrebbero volentieri o sarebbero riluttanti?
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