Arriva per le mamme un momento in cui sfoggiare una bella mantella di plastica per sé, e anche per il proprio bambino, che attorno ai sei mesi incomincia l’avventura dello svezzamento.
Perché vestirsi con un abbigliamento così strano? Beh, perché la creatura, abituata al famigliare latte materno, potrebbe guardare con sospetto la pappetta verde sottobosco che gli viene proposta, e, dopo averla assaggiata, potrebbe sputarla con un getto capace di colpire la vostra camicetta linda. Per questo è meglio premunirsi, ed evitare che anche la tutina del bambino si trasformi in uno straccio per pavimenti, visto che, nonostante il centesimo lavaggio, le macchie potrebbe non andare più via.
L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha modificato negli ultimi anni le linee guida che le mamme, consigliate dai pediatri, dovevano seguire per lo svezzamento. Se fino a qualche tempo fa, si tendevano a introdurre nell’alimentazione del bambino sempre gli stessi alimenti (patata, zucchina, carota), ora i genitori possono ritenersi liberi di fare assaggiare fin da subito al proprio pargolo quello che mangiano loro. Certo, magari non è bene iniziare con una porzione di lasagne, ma comunque si può procedere benissimo con cibi e consistenze diverse, purché in quantità adatte a un bambino.
Via libera alla sperimentazione, quindi!
Per fargli prendere confidenza con la pappa, si può dare in mano ad esempio un pomodoro o della frutta; fargli afferrare da solo il suo cucchiaino e provare a vedere come si comporta. Il momento del pasto deve stimolare la curiosità, non reprimerla: per questo è importante non essere apprensive se il bambino all’inizio si dimostra poco ricettivo verso il cibo. Magari si può spostare il momento dello svezzamento anche solo di una settimana: per un bambino di sei mesi, che apprende molto velocemente, è già un periodo lunghissimo.
Attenzione però: sperimentazione non significa gioco. Il bambino deve imparare fin da subito che ciò che ha nel piatto non è qualcosa con cui divertirsi: per quello c’è un momento della giornata apposito. E soprattutto niente distrazioni durante il pasto: niente giochi per convincere il proprio figlio a mangiare.
Questo è naturalmente un consiglio, che se seguito sin da subito, vi eviterà problemi dopo…
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