Purtroppo assisto quotidianamente alla fine di molti rapporti, che si consumano negli anni, e ultimamente mi capita di conoscere coppie che nascono e solo pochi mesi dopo hanno un figlio. Ebbene queste coppie spesso vengono fortemente messe in discussione.
Ci sono però anche matrimoni e convivenze che si interrompono dopo anni, per cui non si vuole diffidare dei predetti “amori-lampo”.
I veri problemi nascono quando, oltre le incomprensioni sorte, ci sono dei figli di mezzo che iniziano ad essere triangolati dalla coppia, spesso anche inconsapevolmente.
Sebbene il sentimento di rabbia regni sovrano nei rispettivi ex partner, è seriamente opportuno che gli stessi, qualora non vi siano più i presupposti di una comunicazione civile, si rivolgano al mediatore familiare o al terapista di coppia. Le sedute saranno utili, perché sarà possibile confrontarsi e costruire le basi per gli eventuali accordi di separazione.
La mediazione familiare non è obbligatoria, ma è rimessa alla scelta discrezionale delle parti. La mediazione non è altresì equiparabile alla terapia di coppia, infatti diversi sono gli ambiti operativi e le figure professionali coinvolte. Negli ultimi anni, la tendenza è stata però quella di usufruire della figura professionale del mediatore familiare, ritenuta di grande utilità da coloro che hanno intrapreso il percorso.
È vero ci sono gli avvocati che poi definiranno giuridicamente la situazione, ma il ruolo di questi non è quello di risolvere le problematiche interne dei propri assistiti, o di cercare di ricreare quell’armonia di coppia che si è andata sempre più ad affievolirsi, per poi sparire definitivamente.
Entrambi i ruoli, quello del mediatore e quello del legale sono importanti, soprattutto quando ci sono dei figli, e spesso dei minori di mezzo. È a questi ultimi che l’attenzione degli organi giudiziari si rivolge.
I minori devono essere tutelati nella loro crescita personale e nella loro vita di relazione, affinché il trauma della separazione dei genitori non li inibisca nella crescita.
Quindi cara mamma, se ti rendi conto che il rapporto con il tuo lui è ormai finito, ma quello che vi unisce ancora è la presenza di un figlio, non esitare a rivolgerti alle figure professionali sopra richiamate, in quanto spesso nella guerra non ci si accorge che le prime vittime sono proprio i figli.
Qualora la decisione definitiva sarà quella di avviare le pratiche di una separazione, se vi sono dei figli minori, è opportuno rivolgersi ad un avvocato, evitando il “fai da te”. Tenente presente che sono ormai lontani i tempi delle parcelle impazzite, e quindi non abbiate paura di avvicinarvi ad un legale per i costi, questi sono ormai di gran lunga inferiori a quelli applicati nei decenni precedenti.
Per una volta, accettate il consiglio… fatelo per i figli!
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