Attività e comunicazione sessuale in gravidanza: le precauzioni e i pregiudizi

Perché non si parla mai dell’attività sessuale in gravidanza?

Durante la gravidanza, soprattutto negli ultimi mesi antecedenti la data del parto, spesso la comunicazione sessuale si interrompe, sebbene nessuna patologia fisica si presenti nella coppia, ma per un semplice “blocco”psicologico che può inibire l’impulso sessuale nell’uomo e nella donna.

Uomo che bacia il pancione della compagna sdraiata

Il sesso durante la gravidanza non viene sconsigliato dai medici: il feto è ben protetto all’interno del sacco amniotico ed è  isolato da un tappo mucoso.

È bene dunque chiarire come in nessun caso l’organo maschile possa venire in contatto diretto con il feto durante il rapporto sessuale.

Vi sono casi in cui i medici sconsigliano di praticare sesso, oppure di praticarlo con le dovute cautele, e tali casi possono essere riassunti:

  • precedenti minacce d’aborto
  • segnali di rischio di parto prematuro, come un eccessivo dilatamento del collo dell’utero
  • sanguinamento inspiegabile della vagina
  • presenza di una infezione in corso

Qualora, future mamme, non vi troviate in una di queste, praticare sesso non ha controindicazioni.

È estremamente necessario che la coppia tenga sempre aperto un canale di comunicazione sulla relazione sessuale e provare a soddisfare i propri bisogni di intimità anche in altri modi, ad esempio per mezzo dei baci, delle carezze, delle “coccole” e più in generale nel prendersi l’uno cura dell’altra. Ciò consentirà, tra l’altro, di creare anche per il nascituro un clima di armonia nella coppia.

Un eventuale “blocco”, potrebbe essere evidente tanto nella donna, quanto nell’uomo: spesso i nostri partner, soprattutto con la crescita della pancia, potrebbero sentirsi inibiti e trascurare la vita sessuale con la propria compagna. Qualora si presenti tale situazione è bene, cara futura mamma, non farsi prendere dal’ansia di essere diventate “brutte” agli occhi del nostro compagno, ma cercare di capire e discutere sulla motivazione che possa aver allontanato il compagno dal letto, eventualmente anche con il medico che ci assiste durante la gravidanza.

Comunicare è sempre la soluzione. 

E a voi unimamme è successo?

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