Un articolo sul Corriere ha acceso una speranza. Una speranza di nome doula.
La gravidanza e i primi mesi a casa, soprattutto per le neomamme, sono periodi emozionanti e bellissimi, ma spesso pieni di una solitudine spiazzante. Le domande che frullano letteralmente nella testa sono tante, tra cui:
A tutte queste domande può rispondere una nuova figura professionale: la doula. Per sapere cosa sia, andiamo a vedere sul loro sito e la pagina Facebook, dove troviamo la prima delle risposte:
Cosa significa doula?
“La parola viene dal Greco e significa, letteralmente, “colei che serve la donna“.
E cosa fa?
“Molte donne sono spaventate dall’idea del parto; altre non possono contare sulla presenza del partner, che decide di non assistere.
Per tutte può essere necessaria la presenza costante di una persona esperta, competente e amica, che resti accanto momento per momento.
La doula é una figura di accompagnamento e sostegno in gravidanza, travaglio-parto e dopo parto.
La doula é una persona in grado di potenziare le capacità genitoriali.”
Nell’articolo del Corriere leggiamo di una di queste donne, mamma di sei figli, Francesca Alberti, che così racconta il suo lavoro:
“Quello che faccio e che voglio continuare a fare è sostenere le donne e future mamme attraverso informazioni corrette (…) Questo permette a tutte di operare scelte consapevoli, circa la gestione del dolore, le fasi dell’allattamento al seno, dalle vaccinazioni del bambino agli aspetti più pratici, insieme alla conoscenza del proprio corpo in ogni fase.”
E per chiarire il suo ruolo, dichiara:
“Non mi metto in competizione, io non sono un medico e non li sostituisco. Ma ho maturato un’esperienza che mi è valsa il diploma di Bclc, e vedo i risultati del mio impegno. (…) Le doule sono ancora poche in Italia, ma possono contare anche sull’appoggio prezioso di ostetriche e specialisti ”
Già sono poche è vero, e diffuse per ora solo al Nord.
Ma ci auguriamo che anche in Italia sia presa in considerazione la reale utilità sociale di figure, come quella della doula, che aiutano le mamme e i genitori nelle delicate fasi dell’attesa e arrivo di un nuovo nato.
Prendere coscienza di sé vuol dire anche affrontare, preparati, un parto naturale, e tutte quelle piccole e grandi sfide che costellano i giorni dell’attesa e il rientro a casa.
Forse è tempo che la questione da privata diventi sociale. Perché una famiglia in grado di aspettare e accogliere un nuovo nato nel modo migliore, è una risorsa per tutta la società.
Forse si può iniziare a sperare nel cambiamento anche con la nascita e, speriamo, nella diffusione di figure professionali, come la doula.
I numeri diffusi dal loro sito fanno veramente ben sperare: “Numerosi studi, effettuati in Gran Bretagna e negli Stati Uniti, hanno mostrato che partorire con l’aiuto della doula:
Francesca Alberti è, tra l’altro, anche presidente dell’associazione “Innecesario” ovvero Associazione nazionale per la prevenzione di cesarei innecessari…
L’avevamo detto che oggi ci sembrava bello iniziare con una speranza!
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