Recita Wikipedia: “L’ipnosi è un fenomeno psicosomatico che coinvolge sia la dimensione fisica, sia la dimensione psicologica del soggetto. È una condizione particolare di funzionamento dell’individuo che gli consente di influire sulle proprie condizioni sia fisiche, sia psichiche e sia di comportamento”.
Non nascondo che alla lettura di questa definizione mi sono incuriosita: in che senso fenomeno psicosomatico? Come influire sulle proprie condizioni psicofisiche? Si può fare sempre, in ogni condizione?
A quanto pare si, addirittura da diversi anni a questa parte l’ipnosi è diventata una modalità che è possibile scegliere per controllare il dolore durante il parto, come riporta un sito dedicato allo stesso.
In Italia questa pratica risulta applicata dal 1957 , e il primo ad utilizzarla è stato lo psicoterapeuta Giampiero Mosconi.
La questione va approfondita, vediamo meglio: per prima cosa è opportuno specificare che l’ipnosi, quella che può sembrare ad alcuni una pratica legata alle “arti magiche” o a strani espedienti e trucchi, è invece una pratica assolutamente scientifica che consta di:
L’ipnosi opera in uno stato di coscienza modificato, agendo sullo stadio di passaggio dalla veglia al sonno, che noi non siamo in grado di controllare, quello stato che gli esperti chiamano “stato ipnagogico”. L’ipnotista interviene su questa fase della coscienza, e cioè riproduce questo stadio della coscienza fino a dilatarlo e a far entrare il soggetto in uno stato, cosiddetto, di trance ipnotica. In questo stato, il soggetto raggiunge una condizione molto profonda di rilassamento.
Ecco, quindi, che l’ipnosi, proprio per la sua capacità di far raggiungere al soggetto uno stato di grande rilassamento, pur mantenendo inalterata la volontà in chi vi si sottopone (lo stato di trance ipnotica infatti è solo uno stato modificato di coscienza e permette il mantenimento dell’individualità del soggetto, che anzi collabora al raggiungimento dello stato di trance) diventa uno strumento utile per affrontare situazioni di grande stress come ad esempio, il parto. Per questo motivo molte donne decidono di sottoporvisi.
L’idea di utilizzare l‘ipnosi a tale scopo deriva anche dal fatto che la sensazione di dolore e la percezione soggettiva del dolore sono fortemente connesse con lo stato di paura e di ansia collegato al parto stesso, che impedisce, in qualche modo, che il il cervello attivi le proprie “funzioni analgesiche naturali” e che il travaglio avvenga nel modo meno traumatico possibile. A causa della paura e dell’ansia che la paura stessa, a sua volta, genera, si ha un sensibile aumento della percezione del dolore e un parto più difficile e sofferto.
L‘ ipnosi quindi interviene non sul dolore ma sulla sofferenza, cioè, sul meccanismo di paura che genera a sua volta ansia del dolore e che non fa altro che acuire il dolore stesso.
Tuttavia è importante sottolineare che la preparazione al parto attraverso l’uso dell’ipnosi permette non di cancellare il dolore, ma di tenerlo lontano dalla coscienza, in modo tale da interrompere il circolo vizioso e da rendere il parto più sopportabile o, qualora si manifestasse un qualche dolore, questo sarà comunque più tollerabile per la partoriente, che non percependolo a livello cosciente, lo sentirà meno.
Per tutte coloro che vogliano saperne di più, trovare indirizzi utili, contatti, diversi sono i siti che possono aiutarvi, come ad esempio uno specifico che dà informazioni dettagliate sullo svolgimento dei corsi… quindi cosa aspettate, iniziate a rilassarvi! 🙂
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