Programma Unicef “mamme- canguro”: una speranza per i bimbi africani

Ci sono aree del mondo in cui la vita è più difficile, perché sono zone con gravi dissesti economici e politici, dove la povertà è l’ unico elemento del quotidiano di cui si ha piena certezza, e perché spesso quello che si ha a disposizione è solo il minimo indispensabile.

Parliamo dei paesi dei Terzo Mondo, in cui le persone si trovano a fronteggiare situazioni estreme, e la nascita di un bimbo prematuro può diventare un grande problema perché non ci sono incubatrici o quelle che ci sono, vanno divise con gli altri neonati che ne hanno bisogno, oppure insorgono una miriade di problemi tecnici, per cui c’è una grande difficoltà a gestire le emergenze dei bimbi nati prematuri.

Per venire incontro a questa situazione di emergenza, l’ Unicef, che da sempre si occupa di migliorare le condizioni di vita dei bambini in difficoltà e di tutelarne i diritti, ha elaborato un programma denominato mamme-canguro“.

Il programma:

  • cerca di supplire alla carenza di incubatrici, invitando le mamme ad usare un telo in cui avvolgere il neonato prematuro in modo che venga attaccato al  corpo, e utilizzi la mamma come una vera e propria incubatrice naturale;  la presenza così ravvicinata della mamma contribuisce a stabilizzare la temperatura del bambino, il battito cardiaco e la respirazione;
  • prevede che le mamme allattino il bimbo fino al sesto mese di vita, in modo tale da preservare il neonato dalla possibilità di contrarre infezioni che possano passare attraverso l’acqua non purificata;
  • fa in modo che la mamma e il bimbo tornino a casa in tempi stretti, arginando l’eventualità di contrarre infezioni  in ospedale.

L’elemento di maggior rilievo è che questo programma ha consentito di ridurre drasticamente le morti dei bambini che nascevano prematuri, e secondo gli studi dell’ Unicef, ha contribuito a dare alle donne una posizione sociale di maggior considerazione, perché proprio loro, con i loro corpi, proteggono e tengono vita i piccoli nati prima del tempo.

Una buona notizia per l’Africa e per le organizzazioni che cercano di difendere la vita e i diritti dei bambini in difficoltà! Solo per citare qualche numero: “prima del giugno 2008 (introduzione del programma nella regione centrale del Ghana), 9 dei 16 bambini nati sottopeso nell’ospedale erano deceduti. Dopo l’introduzione del programma, tutti e 12 i neonati sottopeso sono sopravvissuti!”. 🙂

 

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