Ci sono aree del mondo in cui la vita è più difficile, perché sono zone con gravi dissesti economici e politici, dove la povertà è l’ unico elemento del quotidiano di cui si ha piena certezza, e perché spesso quello che si ha a disposizione è solo il minimo indispensabile.
Parliamo dei paesi dei Terzo Mondo, in cui le persone si trovano a fronteggiare situazioni estreme, e la nascita di un bimbo prematuro può diventare un grande problema perché non ci sono incubatrici o quelle che ci sono, vanno divise con gli altri neonati che ne hanno bisogno, oppure insorgono una miriade di problemi tecnici, per cui c’è una grande difficoltà a gestire le emergenze dei bimbi nati prematuri.
Per venire incontro a questa situazione di emergenza, l’ Unicef, che da sempre si occupa di migliorare le condizioni di vita dei bambini in difficoltà e di tutelarne i diritti, ha elaborato un programma denominato “mamme-canguro“.
Il programma:
L’elemento di maggior rilievo è che questo programma ha consentito di ridurre drasticamente le morti dei bambini che nascevano prematuri, e secondo gli studi dell’ Unicef, ha contribuito a dare alle donne una posizione sociale di maggior considerazione, perché proprio loro, con i loro corpi, proteggono e tengono vita i piccoli nati prima del tempo.
Una buona notizia per l’Africa e per le organizzazioni che cercano di difendere la vita e i diritti dei bambini in difficoltà! Solo per citare qualche numero: “prima del giugno 2008 (introduzione del programma nella regione centrale del Ghana), 9 dei 16 bambini nati sottopeso nell’ospedale erano deceduti. Dopo l’introduzione del programma, tutti e 12 i neonati sottopeso sono sopravvissuti!”. 🙂
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