Proprio così, secondo la legge 14 gennaio 2013 n. 10, dal 16 febbraio di quest’anno sarà piantato un albero per ogni bambino nato, o adottato, in tutti i comuni italiani superiori a 15 mila abitanti.
La mia mente va con piacere a quella canzone amata da tanti bambini di oggi e di ieri: “Ci vuole un fiore”.
Canzone ci ricorda, grazie al testo di Gianni Rodari, che “le cose di ogni giorno nascondono segreti per chi li sa guardare ed ascoltare” e anche che: “per fare tutto ci vuole un fiore”.
Solo che in questo caso per far crescere un albero nelle nostre città ci vorrà un bambino.
Un bambino, non importa se nato in quel comune o adottato.
Questa è la differenza più importante e bella tra questa nuova legge e un’altra simile, del 1992, purtroppo poco attuata.
Le altre modifiche apportate riguardano i numeri di comuni coinvolti, solo quelli con più di 15 mila abitanti, i tempi previsti per l’attuazione e i metodi di controllo sull’adempimento della legge.
Mentre prima era concesso un anno di tempo, con la nuova legge le giunte comunali avranno sei mesi per piantare l’albero relativo al nuovo abitante del comune.
Secondo i dati ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), in Italia ogni secondo si perdono otto metri quadrati di verde nelle nostre città.
Per salvaguardare il verde pubblico è stata inoltre istituita la Giornata nazionale dell’albero che sarà celebrata il 21 novembre e sono stati istituite delle attività formative nelle scuole.
Ci auguriamo che il rispetto di questa legge possa cambiare in parte il paesaggio delle nostre città, far riflettere sulla necessità di vivere e far crescere in città, non solo a misura di uomo, ma anche, e soprattutto, a misura di bambino!
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