Una parola può racchiudere mille storie, tanto più se quella parola è un nome.In Italia nel 2011 sono nati 8.505 bambini di nome Francesco e questo ne fa il nome più diffuso nel nostro paese per i bambini maschi.
Un nome dal suono dolce, che resiste, con la sua storia, alla moda diffusa di utilizzare nomi stranieri o poco noti. Sarà anche per questo che solo pochi giorni fa il nuovo Pontefice è stato accolto da una percettibile ondata di emozione. E non solo dalle tante persone giunte a San Pietro. Molti avranno notato che la voce stessa di molti commentatori televisivi, avvezzi alla diretta, tradiva una nota di umanità insolita.
Perché Francesco è un nome evocativo, anche per chi non è credente o cattolico. Un nome che porta alla mente un’immagine di semplicità e purezza, doti spesso poco frequenti ai giorni d’oggi. Sicuramente il merito è di quel Francesco, il santo nato alla fine del XII secolo, che seppe rinunciare a tutto per trovare se stesso. Un esempio di vita ammirato anche da chi non è cattolico e nemmeno cristiano. Non a caso il Dalai Lama ha così accolto la nomina del Papa: “Mi sono commosso quando ho saputo che ha scelto il nome di Francesco per il suo Pontificato“.
Altri commenti hanno parlato di “scelta rivoluzionaria” , e anche di “una condanna” perché il nuovo Papa dovrà essere sempre coerente con il significato di quel nome.
Noi ci auguriamo che questa scelta, e l’entusiasmo con cui è stata accolta, sia portatrice di parte di quella gioia di vita che racchiudono le parole di quel “primo Francesco”:
(…) Dove è disperazione, che io porti la speranza.
Dove è tristezza, che io porti la gioia.
Dove sono le tenebre, che io porti la luce.
Un augurio pieno di speranza per tutti gli 8.505 piccoli Francesco e non solo…