Litigare fa parte del comportamento umano. In ogni famiglia può succedere e non è un atto grave di per sé.
Altra cosa è sottoporre costantemente i bambini e i neonati allo stress emotivo che un litigio in casa comporta. E se spesso ci si consola dicendosi: “Tanto non capisce, non se ne accorge nemmeno…”, beh sappiate che non è così!
Lo dimostra uno studio dell’Università dell’Oregon, pubblicato sulla rivista dell’associazione Psychological Science, effettuato sul cervello di neonati, e riportato dalla Stampa.
La ha analizzato, tramite risonanza magnetica funzionale, la funzionalità cerebrale di un gruppo di 20 neonati dai 6 ai 12 mesi durante il sonno, in risposta a diverse stimolazioni vocali di un maschio adulto, ossia:
- voci molto arrabbiate,
- leggermente arrabbiate,
- felici,
- neutre.
Lo scopo della ricerca americana è quello di stabilire se una fonte di stress, come quella di un litigio tra genitori, possa modificare il modo in cui reagisce il cervello del bambino già da piccolissimo, e come questo influisca sul suo futuro sviluppo.
Quali sono stati i risultati?
“il cervello dei neonati reagisce prontamente alle voci che ascolta durante il sonno, in termini di maggiore o minore stress correlato alla tipologia di emozione comunicata dal suono. In particolare, la ricerca ha rilevato una maggiore reattività al tono di voce molto arrabbiato nelle aree cerebrali dei bebé legate allo stress e alla regolazione delle emozioni“.
Inoltre è emerso che i “neonati provenienti da famiglie in cui le discussioni arrabbiate sono all’ordine del giorno hanno mostrato una maggiore vulnerabilità allo stress“.
Sul sito dell‘ANSA possiamo leggere: “Precedenti studi hanno dimostrato che un rapporto molto conflittuale tra mamma e papà altera la qualità del sonno dei neonati. In questo lavoro l’attività neurale di 20 bebé dai 6 ai 12 mesi è stata studiata nelle fasi di veglia e durante il sonno. I genitori di ciascuno hanno compilato dei questionari per misurare il loro livello di litigiosità e conflittualità…I neonati non capiscono cosa si stanno dicendo, ma se mamma e papà sono arrabbiati lo avvertono, e il loro cervello ne risente, con possibili effetti sul suo sviluppo.”
Questo studio, forse, non convincerà le persone che tendono ad essere troppo spesso irascibili anche davanti ai loro bambini che il loro è un atteggiamento non solo sbagliato, ma anche dannoso, però speriamo possa aiutare i genitori ad essere più consapevoli delle possibili conseguenze negative, e a non stare zitti se ci viene detto: “Tranquillo, tanto non capisce” o “Tanto dorme“.
E voi unimamme, ne eravate al corrente? Che ne pensate? Lo mostrerete a qualcuno?