Finalmente è arrivata la primavera, e con essa il bel tempo!
Il vostro frugoletto meraviglioso vi guarda sorridente dal passeggino colorato? Cresce ogni giorno di più, e quelle tutine, quelle magliettine, quei vestitini che avete comprato non vanno già più bene, e bisogna comprarne di nuovi?
Le spese per l’abbigliamento lievitano in maniera direttamente proporzionale alla crescita del vostro bimbo? Avete fatto un altro giro nei negozi e il portafogli grida vendetta?
Come in ogni momento di crisi, bisogna aguzzare l’ingegno e soprattutto trovarsi una rete di supporto. In questo caso, la soluzione è una rete di scambio… di vestitini!
Prima mossa da fare è chiedere a parenti e amici più stretti, con figli, se hanno vestiti dei loro bimbi che ormai sono troppo piccoli e che possano andare bene per il vostro bebè, e impegnarvi a dare via i vostri ad altre mamme che hanno figli dell’età giusta. Questa è una prima mossa perché si attivi un circolo virtuoso.
Se avete già chiesto e non siete riuscite a trovare nulla, niente paura: siamo o non siamo nell’era della “rete” per antonomasia? Ecco lì il vostro pc che occhieggia dalla scrivania e dice: “cerca su google!”. 🙂
Primo termine, o parola d’ordine: swappare! Cioè? Non vi preoccupate, non c’è bisogno di mutuare una parola dall’inglese per indicare un concetto molto ben presente anche nella nostra cultura: swappare significa barattare.
Il baratto presenta diversi vantaggi:
La rete offre, già da anni, la possibilità di usare dei portali/siti, attraverso cui organizzare degli “swap parties“, occasioni in cui incontrarsi e scambiare i vestitini ormai in disuso dei vostri bimbi, con altri di cui avete bisogno.
Se, invece, non volete organizzarvi negli scambi per via privata, ci sono dei negozi in alcune città d’Italia, in cui potete lasciare le vostre cose e prenderne delle altre ,lasciando un piccolo contributo in cambio, negozi che sono nati proprio con questo scopo.
Allora che aspettate? Swappate!
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