Nei sette giorni che vanno dal 22 al 27 aprile in tutti i 53 Stati della Comunità europea si svolge la European Immunization Week, ossia la Settimana delle vaccinazioni.
Perché è importante dedicare una settimana ad un tema che sembra scontato? Perché, come ci ricorda l’ANSA, i vaccini salvano 3 milioni di vite l’anno ma, sempre ogni anno, muoiono ancora 1 milione e mezzo di bambini nel mondo per cause prevedibili con una semplice vaccinazione.
E a questo dato, davvero impressionante, si aggiunge quello che solo in Europa quasi 700 mila persone non hanno accesso alle immunizzazioni di base.
Come ci ricorda l’Organizzazione mondiale della Sanità queste sono le percentuali dei decessi infantili dovuti a malattie prevenibili:
E soprattutto su quel 40% , che secondo i dati dell’OMS , c’è ancora molto da fare. Secondo gli studi fatti, il morbillo sarebbe dovuto sparire dal nostro continente nel 2015 e invece così non sarà, per il rallentamento subito proprio in Europa sule vaccinazioni.
Questi i dati sul morbillo:
E in Italia? Il nostro Paese, purtroppo, è fra i peggiori in Europa, con 682 casi solo nel 2012.
Su Wired possiamo leggere l’opinione di Michele Grandolfo – Direttore del reparto Salute della donna e dell’età evolutiva del Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute- in proposito: “Il morbillo è una malattia stranamente sottovalutata. Eppure può avere conseguenze gravi e la probabilità che abbiamo di contrarla durante la nostra vita è del 95%”. E ancora: “ La probabilità di avere una complicanza neurologica grave legata alla malattia è dell’ordine di uno su mille, mentre quella legata alla vaccinazione è di uno su un milione”.
Queste le conclusioni dell’OMS sull’importanza delle vaccinazioni rivolte ai singoli Stati europei, ai medici preposti e a tutti i genitori: “Il grande sviluppo delle vaccinazioni negli ultimi 30 anni ha portato a grandi traguardi, come l’eliminazione della polio, ma molto c’é ancora da fare. Gruppi non immunizzati persistono in tutti i paesi europei, e poiché le malattie sono tenute sotto controllo dai vaccini, i genitori e i medici, paradossalmente, non ne hanno più paura. Inoltre, in un momento di revisione delle spese sanitarie, l’impegno delle istituzioni sta diminuendo“.
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