Quando un matrimonio finisce, soprattutto nel caso in cui ci siano anche dei figli, tutto il nucleo familiare subisce in qualche modo un contraccolpo, che va gestito, ma che è molto problematico perché tra le questioni in ballo da risolvere ci sono quelle emotive (delle dinamiche del rapporto di coppia), ma anche questioni pratiche molto delicate.
Negli ultimi tempi a complicare il tutto si aggiunge la crisi economica che attraversa i Paesi del nostro continente e che rende davvero complicata la gestione e la riorganizzazione del menage familiare, anche da un punto di vista economico. Già qualche tempo fa su questo sito avevamo posto in evidenza, consigliando la visione del film “Gli Equilibristi” per la regia di Ivano De Matteo, come molti padri, a seguito di una separazione, vengono travolti da problematiche relative al mantenimento dei figli e alla contribuzione alle spese familiari, che diventano più gravose nel momento in cui si trova a dover anche magari trovare un nuovo alloggio per sé. Questo non significa che si debba venir meno ai propri doveri nei confronti dei figli, nè del nucleo costituito prima della rottura del legame coniugale, tuttavia è sempre più evidente come il problema, sempre più diffuso, inizi a creare delle difficoltà sul piano sociale.
Senza entrare nel merito dei possibili singoli casi in cui, appunto, la legge punisce le inadempienze paterne, ma anche materne, è vero che nel nostro Paese non c’è una rete di sostegno che possa intervenire efficacemente in queste situazioni. Ed in questo senso la società si dovrebbe occupare di come dare gli strumenti necessari a chi si trova a vivere una già difficile situazione emotiva, per poter ripartire con dignità senza dover ripiegare su soluzioni umilianti o che impediscano di vivere la propria vita, cercando di ricostruirla attraverso una seconda possibilità, ma potendo comunque stare accanto ai propri figli.
Per coloro che sentissero forte il bisogno di un aiuto, esiste un’ associazione nata proprio con lo scopo di “fornire assistenza a tutti i separati e i divorziati che vogliono vedere riconosciuti i loro diritti di vivere i propri figli e di condividere le loro esperienze di vita”. Che aspettate allora, date un’occhiata, male non fa, anzi…
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