Cambiare un pannolino: come si fa?

Cambio del pannolino a un neonato

Dopo aver lasciato l’ospedale, dove infermiere ed ostetriche sono pronte per qualsiasi dubbio i neo genitori abbiano, una volta arrivati a casa con un esserino, che deve ancora capire come si fa a vivere, potrebbe succedere di farsi prendere dal panico.

Sono molte le cose che una nuova mamma e un nuovo papà devono imparare, ma tra tutte quella che forse mette più a dura prova è il cambio del pannolino. Ci sono uomini che, di fronte alla cacca molle, hanno abbandonato qualsiasi forma di ritegno, e si sono messi a piangere in preda all’orrore. Ovviamente stiamo scherzando (speriamo…), ma è vero che il momento del cambio diventa un’arte solo con il passare del tempo. Non preoccupatevi, quindi, se all’inizio ci impiegherete un po’ per capire come inserire il pannolino correttamente sotto il culetto del vostro bambino. Come nuova famiglia dovete conoscervi e vedrete che con un po’ di pratica andrete alla grande.

Ecco spiegato con parole semplici come fare:

  • prima di tutto appoggiate il neonato sulla schiena su una superficie piana, come quella del fasciatoio,
  • cercate di non svestirlo troppo, in modo che non disperda calore: per questo è meglio fargli indossare dei vestitini a due pezzi e non le classiche tutine. In questo modo non avvertirà freddo e non piangerà mentre sarà con il sederino all’aria,
  • tenete sempre tutto a portata di mano: pannolino nuovo, garzine/salviette per la pulizia, eventuali creme;
  • prendete il bambino per i piedini con una mano sola e con l’altra sfilate da sotto il pannolino. Se vostro figlio avrà fatto delle secrezioni non molto piacevoli, mi spiace per voi, ma dovrete controllare: il colore della pupù e la sua quantità indicano infatti se il bambino sta bene e se mangia correttamente;
  • fatto questo, pulite il sederino e la zona dei genitali con acqua o con una salvietta umida dall’alto verso il basso (mai il contrario per evitare infezioni). I primi tempi infatti non è necessario usare sempre saponi: la pelle del bambino è molto delicata, ed usare del sapone potrebbe alterare il suo ph;
  • controllate che non ci siano arrossamenti, vesciche, che prima non c’erano, o altre alterazioni. Se vedete la pelle del bebè un po’ arrossata può trattarsi di eritema da pannolino: applicate una crema a base di ossido di zinco e vedrete che tutto tornerà a posto;
  • se il moncone ombelicale non è invece ancora caduto, per evitare che s’infetti, è bene disinfettarlo con una garzina sterile e acqua ossigenata (o alcol, o tintura madre di calendula) e lasciare respirare l’ombelico applicandovi sopra sempre una garza pulita, ripetendo l’operazione tre quattro volte al giorno;
  • il passo successivo consiste nel riafferrare il bambino per i piedini con una mano e con l’altra infilare il pannolino sotto il culetto: si tratta di un’operazione da sbrigare velocemente per evitare che l’aria possa far venire al bambino l’istinto di fare pipì e voi non siete pronti.

Quante volte bisogna cambiare il pannolino? I modelli oggi in commercio fanno sì che ci sia una tenuta molto lunga, e che prima di sentirsi bagnato il bambino urini più volte. In ogni caso state tranquilli: quando si sentirà a disagio, e avrà bisogno di un nuovo cambio, vostro figlio ve lo farà capire. Come? Con un bel pianto

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