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Categoria Salute e benessere bambini

Co-sleeping: una possibilità di ritrovare il sonno

Published by
Michele

Quante volte vi è capitato di sentire frasi come:

  • Questo bambino non dorme mai!
  • Il mio dorme come un sasso!
  • Il mio si sveglia in continuazione!
  • Il mio fa tutta una tirata!
  • Io racconto delle favole e crolla!
  • Il mio non dorme nemmeno se gli canto tutte le arie dell’ Aida!.

E chi più ne ha più ne metta…

Insomma dorme o non dorme?

E soprattutto, se non dorme che fare?

Questa domanda attanaglia le mamme di tutto il mondo soprattutto quelle che hanno più difficoltà a a far addormentare i loro bimbi e per cui il momento del sonno diventa qualcosa di molto simile ad un incubo…

Sull’argomento si è scritto di tutto, dovunque ci sono manuali e manualetti sull’argomento ma una formula unica, questo è certo, non esiste, per questo motivo vi riportiamo una delle possibilità, certe che possa in qualche modo ispirarvi.

Si chiama co-sleeping, che cos’è ?
Il termine “co-sleeping” deriva dall’inglese, è composto da due parole: co (nel senso di insieme) e sleeping (ovvero dormire).
Il co-sleeping indica quindi una pratica per cui il bebè viene fatto dormire nel lettone con i genitori.

Secondo alcuni studi dell’Università di New York, riportati dall’autorevole Rivista Pediatrics, il co-sleeping per i genitori rappresenterebbe un desiderio  del tutto naturale che presenta diversi vantaggi:

  • primo tra tutti i vantaggi quello della praticità: se siete nel periodo dell’ allattamento avrete il bambino vicino a voi riuscendo a gestire in modo efficace i suoi vari risvegli notturni;
  • la continuità del contatto con il corpo della mamma e del papà favorisce di molto la creazione del cosiddetto bonding ovvero il legame affettivo tra il bimbo e i genitori;
  • se il bambino durante la notte si è svegliato, la presenza dei genitori accanto lo rassicurerà facilitandone il rientro nel sonno;
  • secondo alcuni studi i bambini che dormono con i genitori subiscono uno stress da separazione nettamente inferiore e hanno una più ampia possibilità di crescere in maniera equilibrata.

Se da una parte, quindi, i sostenitori del co-sleeping sono tanti, dall’altra numerosi sono anche i detrattori di questa pratica che sottolineano quali siano gli svantaggi:

  • una certa percentuale di ansia nei genitori per cui la presenza del bambino nel lettone può causare stress per paura di fargli male
  • la possibilità che, ritardando il distacco tra il bambino e i genitori, quando questo avverrà, per il bambino sarà molto traumatico;
  • aumenta il rischio di SIDS ( sindrome della morte improvvisa del lattante) perchè durante il sonno si può involontariamente schiacciare o soffocare il bambino. Questo rischio è particolarmente alto nelle prime 11 settimane di vita del bambino;
  • può interferire nella vita di coppia: la presenza continua del neonato nel lettone dei genitori può diventare un fattore che allontana i componenti della coppia che improvvisamente si vedono privati di una dimensione della loro intimità;
  • altri studi sul  sonno dei bambini dimostrano che dormire da soli per i bimbi migliora il sonno e anzi permette loro di dormire di più.

Nel caso in cui optiate per la soluzione co-sleeping è importante applicare delle regole per la sicurezza delvostro bimbo, ad esempio:

  • non fumare nella stanza in cui si dorme;
  • non praticarlo se avete un materasso ad acqua;
  • non praticarlo se uno dei genitori assume droga o alcol oppure stia facendo delle cure con farmaci che inducono la sonnolenza.

Se l’opzione co-sleeping non fa al caso vostro ci sono sempre delle soluzioni differenti come ad esempio il side-bed ovvero la pratica di posizionare un lettino separato molto vicino a quello dei genitori che permetta loro di occuparsi del bimbo tempestivamente ma senza condividere fisicamente il letto.

In alcuni casi, tuttavia, permettere al bambino, se è malato, se è scosso emotivamente, di dormire con voi potrebbe essere risolutivo per aiutarlo ad attraversare emozioni e sensazioni che ancora non conosce, col supporto della vicinanza della mamma e del papà.

Insomma, scegliete: per voi, co-sleeping sì oppure no?

Michele

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