I nonni sono una risorsa preziosa, si sa.
Noi ad esempio abbiamo (e stiamo continuando ad avere) un grosso aiuto dai miei genitori e dai miei suoceri; per aiuto intendo soprattutto una mano pratica: stirare, lavare, guardare la bambina mentre preparo la cena per mio marito. Non li ringrazierò mai abbastanza per averci comprato lo sterilizzatore e lo scalda biberon: durante i primi giorni della nana facevamo con il vecchio metodo dell’acqua bollita. Risultato? Paola era incavolata nera perché aveva fame (e lei ha sempre fame) e noi sembravamo ripiombati a prima del progresso tecnologico.
La nana è la prima nipote per tutti. La prima bambina. E questo porta un serio rimbambimento. Tutti la vogliono vedere, la vogliono toccare, tenere in braccio, un po’ come se fosse una piccola Gesù o un piccolo Budda (effettivamente ha un po’ di doppio mento). Non c’è niente di male, per carità, anche perché mia figlia deve cominciare ad andare in giro per il mondo già da neonata: non importa se per “giro del mondo” intendo passare dalle braccia mie a quelle di un parente, il salto è comunque grosso, eh!
Il problema, se così lo vogliamo chiamare, è arginare “l’entusiasmo” dei nonni. I miei genitori sono impazziti, quelli di mio marito pure. Vedo mio papà, un uomo che pensavo granitico, cantare la ninna nanna, salutarla con “buongiorno principessa“, guardarla come se fosse l’ultimo esemplare di bambina sulla Terra. Mia mamma è ridotta nello stesso stato. Tutti le parlano in “neonatese”, emettendo una serie di suoni cavernicoli come “buuuh” “piri piri” “eh si, eh si”. Ridono quando fa la cacca, quando sorride, persino quando spara una sonora scoreggia. Mah.
Ecco: voi avete idea di che cosa voglia dire spostarsi con una bimba neonata? Un piccolo trasloco: carrozzina, borsa per il cambio, borsa con il latte e scalda biberon, ovetto con neonata annessa. Sudiamo tutte le volte. Ma ai nostri genitori questo non importa, perché loro hanno un unico scopo: vedere la bambina. La “loro” bambina.
Questa è la cosa che non sopporto. Non è la loro. E’ la nostra. Non so, ma a me dà tremendamente fastidio. Così come quando ci dicono come dobbiamo vestirla. Oppure quando telefonano (se telefonano, a volte suonano direttamente il citofono) e dicono “Eravamo nei paraggi, veniamo a farvi una sorpresa” e magari noi siamo (letteralmente) nella cacca fino al collo. O ancora quando sentenziano “Questa bambina ha le manine fredde” e noi a spiegare tutte le volte che è giusto che sia così. Oppure farci venire delle ansie, generalmente iniziando la frase con “Ma è normale che…”.
Voi come fronteggiate i nonni? Perché io lo so che questo rientra nell’ordine naturale delle cose, ma non posso fare a meno di incavolarmi.
Sono troppo cattiva?
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