Cara unimamma, torniamo nuovamente a parlare di un delicatissimo argomento, quello dell’aborto.
Ci siamo mai chieste come potrebbe procedere una minorenne in tale circostanza? Quali sono le disposizioni legali? Quali principi stabilisce la legge?
Purtroppo sempre più giovanni donne, di età inferiore ai diciotto anni, si vedono costrette a interrompere una gravidanze, per le motivazioni più diverse possibili.
Abbiamo più volte ribadito come una maggiore comunicazione con i nostri figli sicuramente potrebbe evitare che questi incorrano in spiacevoli situazioni.
Ma come la pensano i giudici italiani in merito alla potestà decisionale di una minorenne sull’aborto?
La Corte Costituzionale con l’ordinanza del 19.07.2012 n° 196 si è di nuovopronunciata sull’ interruzione volontaria della gravidanza.
Questa volta il procedimento era iniziato con un’istanza avanzata da un locale Consultorio Familiare al Giudice Tutelare del Tribunale di Spoleto.
Il Consultorio rimetteva al giudice la decisione circa la possibilità della gestante minorenne di procedere all’interruzione della gravidanza, senza in tal modo informare i genitori.
Il Giudice tutelare del Tribunale ordinario di Spoleto, in riferimento anche agli articoli della Costituzione 2, 32, primo comma, 11 e 117, presentava, con ordinanza del 3 gennaio 2012, questione di legittimità costituzionale in riferimento all’articolo 4 della legge n. 194 del 1978, ove si riconosce a favore della gestante, ed in presenza delle condizioni stabilite dalla legge, la facoltà di procedere volontariamente alla interruzione della gravidanza, entro il termine di novanta giorni dal concepimento.
La Corte Costituzionale ha rilevato come spetti al Giudice Tutelare, il solo compito di autorizzare a decidere la minorenne che intende interrompere la propria gestazione, senza alcuna potestà in ordine alla scelta, che rimane di esclusiva spettanza della donna, così come disciplinato dalla legge n. 194 del 1978.
Al Giudice Tutelare è dunque affidato un esclusivo compito di “autorizzazione a decidere”, la decisione risulta rimessa “soltanto alla responsabilità della donna”.
Ancora una volta ci sembra necessario ribadire come sia necessario istituire nel nostro Paese, una rete sociale che aiuti le mamme, tutte le mamme, ad essere correttamente informate e sostenute nel momento cruciale di una scelta che segnerà, comunque, tutta la loro vita.
E voi unimamme che ne pensate?