Eccoci giunti allo spinoso problema delle vaccinazioni. Prima di essere mamma devo dire che affrontavo la cosa con superficialità: mah si, quante storie mi dicevo. Le vaccinazioni si fanno e basta.
Ora che la mia nana ha due mesi e qualche giorno comincia ad avvicinarsi il momento in cui verrà sottoposta al suo primo vaccino, il primo richiamo per l’esavalente. Ci è arrivata la comunicazione dalla Asl di zona che Paola avrebbe dovuto essere vaccinata prima del compimento del terzo mese, come invece avevo sempre saputo io. Siccome quindi mi sembrava troppo presto, ho chiesto alla pediatra, la quale ci ha consigliato di rimandare il momento a quando la bambina avrà compiuto tre mesi, in modo che la maturazione celebrale della bambina sarà maggiore. Secondo quanto ci ha spiegato, la legge italiana ha fatto scendere il minimo dell’età vaccinale da tre mesi a 61 giorni: questo perché nel nostro Paese ci sono molti stranieri e i bambini possono vivere in condizioni diverse, stando in casa con tanti adulti o diversi fratelli. E’ bene quindi vaccinare in questi casi il prima possibile.
Se leggete su internet, e vi consiglio vivamente di non farlo, l’argomento vaccinazioni vi procurerà un sacco di patemi d’animo. Di recente è stata anche divulgata la notizia della sentenza storica per cui due genitori di Rimini si sono visti riconoscere il nesso tra vaccino trivalente (morbillo, varicella e parotite) e l’autismo nel loro figlio.
Parlandone con la pediatra devo dire che ho ricevuto delle rassicurazioni. Vaccinare si deve. E questo perché le conseguenze di una non vaccinazione possono essere molto più letali di quanto si pensi. Si può ancora oggi morire di morbillo a distanza di qualche anno: i germi della malattia si annidano nel cervello e possono provocare un’infezione senza scampo. Inoltre, è molto importante sapere che i vaccini non sono la causa di una determinata patologia, ma è possibile che scatenino qualcosa di già esistente. Ad esempio un bambino può essere predisposto alle crisi epilettiche e vaccinarlo può anticipare il fenomeno.
Non andremo a cuor leggero alla Asl, ma almeno più informati sì. Paola farà ovviamente l’esavalente, ma per il momento non verrà sottoposta a quello antimeningococco, visto che non andrà almeno per il momento al nido.
E voi? come avete affrontato il capitolo vaccinazioni per i vostri figli?
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