A Roma, il 18 giugno 2013 il decreto sull’avvio della sperimentazione di Stamina è stato firmato dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin. La sperimentazione dovrebbe partire a luglio, con tutte le cautele del caso.
Le richieste per accedere alle cure con le cellule staminali sono già ventimila. Ventimila persone, creature che pongono la loro vita nelle mani della scienza, nella speranza di un miracolo.
Per molti questo miracolo può essere che non avverrà mai. I tempi d’attesa sono biblici, come qualsiasi questione che abbia a che fare con la burocrazia in Italia, e le 20mila creature (il nostro pensiero va soprattutto ai bambini affetti da malattie che richiederebbero queste cure) che hanno fatto richiesta sono altrettanti fogli di carta cui si spera che venga data una risposta.
Serve il coinvolgimento di altri ospedali, una burocrazia più snella e tanti tentativi, che non siano bloccati dalla farraginosa macchina della giustizia.
La medicina del futuro punta moltissimo su questa nuova ricerca scientifica, che potrebbe essere davvero l’arma vincente contro malattie che ad oggi ancora non hanno rimedio.
Ciò che fa riflettere è sempre il grande slancio italiano, con cui si accolgono tutte le novità positive.
L’auspicio è che non si presenti anche l’altro vizietto tutto italiano, che è quello di lucrare sulle difficoltà delle persone.
In un periodo come questo, avere una speranza per la cura di morbi per i quali non esiste ancora un rimedio universale, come tumori e malattie genetiche, aiuta a ritrovare un pochino di fiducia in valori che sembrano da troppo tempo sopiti: solidarietà, altruismo, studio, ricerca, voglia di riuscire a ridonare un sorriso.
Il messaggio che vogliamo dare è quello di andarci coi piedi di piombo. Ma comunque crederci.
Per i genitori che hanno bambini ammalati la speranza è ciò che li fa andare avanti.
I cuori si infervorano, perché si accende il sogno della guarigione. Non spegniamolo.
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