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Categoria Genitori & co.

La mia mamma lavora, come tutelarla?

Published by
Michele

Mamma che lavora al telefono mentre cucinaMamma che lavora al telefono mentre cucina

In materia di diritto del lavoro la legge in vigore che cercheremo di trattare è la Legge 53/2000: in essa vengono racchiuse le disposizioni sulla tutela del mamma e del papà lavoratore che abbiamo già trattato nello specifico anche in altri articoli.

Per la mamma lavoratrice si prevede il diritto al congedo di maternità.

Cosa prevede il congedo di maternità?

Congedo di maternità è il diritto di ogni donna di potersi assentare dal posto di lavoro per un periodi di

  • due mesi prima del parto e fino a tre mesi dopo il parto;
  • un mese prima del parto e fino a quattro mesi dopo il parto.

Cosa succede se la nascita avviene prematuramente?

In questo caso la mamma è libera di potersene stare a casa con il proprio cucciolo e disporre di quei giorni di cui non ha potuto usufruire prima del parto.

Quali documenti sono neessari per poter usufruire del congedo di maternità?

  • certificato di nascita che dovrà essere presentato al datore di lavoro, o, in alternativa,
  • dichiarazione sostitutiva che dovrà essere presentata al datore di lavoro entro il termine di 30 giorni dalla nascita del bambino.

In che percentuale la donna riceverà la propria retribuzione rispetto a prima della gestazione?

  • 80% dello stipendio;
  • molti contratti prevedono addirittura l’integraszione necessaria per arrivare al 100%.

Che valore ha il congedo di maternità dal punto di vista previdenziale?

Il congedo di maternità dal punto di vista della previdenza sociale, non pone dei limiti alla lavoratrice, questa infatti vedrà comunque conteggiare il periodo di assenza come anzianità di serivzio, anche ai fini della riscossione e del conteggio della tredicesima, e delle ferie.

La lavoratrice mamma, per poter supportare la crescita del proprio figlio, accudirlo nella malattia, ha altresì diritto a chidere, qualora fosse realmente necessario, ferie e permessi ulteriori che vanno a sommarsi al periodo di maternità, senza subire alcuna conseguenza sia retributiva che previdenziale.

Un ultimo consiglio per tutte le unimamme che lavorano: cercate di preparare tutta la documentazione necessaria il  prima possibile e sbrigate tutte le faccende legate alla burocrazia, potrete così goderti in pace la vostra “dolce attesa“.  🙂

 

 

 

 

Michele

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