Lo facciamo grazie alle utili indicazioni della SIPPS, Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale.
Si parla di esposizione al fumo passivo quando, involontariamente, una persona respira il fumo di tabacco consumato da altri. Sempre più bambini vivono a stretto contatto con fumatori e sono quindi esposti costantemente agli effetti nocivi del fumo, fin dall’età prenatale. Anche se considerato meno dannoso del fumo attivo, il fumo passivo è responsabile di numerose patologie respiratorie e non, soprattutto in età pediatrica.
Cos’è il fumo passivo?
Il fumo passivo è la principale fonte di inquinamento dell’aria negli ambienti confinati e viene involontariamente inalato dalle persone che vivono a contatto con fumatori. Il fumo di tabacco contiene più di 4.000 so stanze chimiche: alcune hanno marcate proprietà irritanti, altre (circa 60) sono sostanze sospettate o riconosciute in grado di provocare tumori.
Perché il fumo passivo è dannoso?
L’esposizione a lungo termine di non fumatori al fumo passivo causa un eccesso di rischio di cancro del polmone che, in chi vive con fumatori, è pari al 20-30%. Diversi studi hanno mostrato in modo inequivocabile che l’esposizione a fumo passivo aumenta il rischio di malattie cardiache nei non fumatori. Il fumo passivo ha un lieve ma significativo impatto sull’apparato respiratorio degli adulti non fumatori, provocando aumento del rischio di tosse, secrezioni bronchiali, riduzione della funzione respiratoria. Gli adulti esposti a fumo passivo a casa o sul luogo di lavoro hanno un rischio di asma bronchiale aumentato del 40-60%.
Il fumo passivo può essere più dannoso nel bambino?
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, circa la metà dei bambini di tutto il mondo è esposta al fumo ambientale prodotto dai fumatori adulti. In Italia, il 22% dei bambini tra 13 e 24 mesi hanno una madre fumatrice, e circa la metà sono esposti a fumo di tabacco in casa. Il fumo materno è la maggiore fonte di fumo passivo, a causa dell’effetto cumulativo dell’esposizione durante la gravidanza e lo stretto contatto nelle prime fasi della vita. I figli di madri fumatrici hanno un ecces so di rischio del 70% di avere malattie delle basse vie respiratorie rispetto ai bambini figli di madri non fumatrici. In particolare i bambini asmatici, se esposti al fumo passivo, avranno più frequentemente una riacutizzazione dei sintomi (crisi di tosse, mancanza di respiro…).
Quali conseguenze se la madre fuma in gravidanza?
Le madri fumatrici hanno un maggior rischio di complicanze nel decorso della gravidanza: rottura di placenta, placenta previa, aborto spontaneo, parto prematuro. Il fumo materno durante la gravidanza è la principale causa di morte improvvisa del lattante (sudden infant death sindrome, SIDS) e di altri effetti sulla salute, incluso il basso peso alla nascita e ridotta funzionalità respiratoria. Il 18% dei bambini di basso peso alla nascita (< 2.500 g) è stato esposto al fumo in gravidanza.
Cercate quindi di tenere il più lontano possibile dalla vostra casa, e soprattutto dal vostro bambino, una causa certa di problemi e malattie.
L'arrivo delle vacanze è sinonimo di gioia e allegria. Tuttavia, per molti genitori e bambini,…
I primi giorni di vita di un neonato rappresentano un periodo di grande adattamento, sia…
L'arrivo di un bimbo è senza dubbio uno degli eventi più significativi e gioiosi nella…
Quando il termine della gravidanza si avvicina, molte donne iniziano a interrogarsi sul momento del…
Il parto rappresenta il culmine della gravidanza, un'esperienza unica che si differenzia per ogni donna.…
La coesistenza tra neonati e gatti rappresenta una curiosità per molti neogenitori, preoccupati su come…