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Categoria News

Vacanze senza libri!

Published by
Michele

Cara Unimamma, stiamo in piena estate ed i nostri figli tutto fanno tranne che dedicarsi allo studio, come è giusto che sia! Tra un bagno ed una passeggiata al mare, la voglia di studiare è lontana!

Pazienza non disperiamo, e soprattutto cerchiamo di trovare un metodo di studio per permettere ai nostri pigroni di svolgere i compiti delle vacanze.

Molte volte ci lamentiamo che le maestre danno troppi compiti da svolgere durante le ferie estive, non permettendo ai nostri figli, e a noi, di godersi le vacanze.

Ma vacanza vuol dire riposo, divertimento anche e soprattutto per i nostri bambini che, nonostante l’età, hanno faticato durante l’inverno, e meritano il dovuto relax.

Come rimediare ad un eccessivo carico di compiti, oppure come affiancare i nostri bambini durante lo svolgimento dei compiti? Per evitare il trauma da ripresa dello studio possiamo:

  1. concedere un adeguato tempo di solo relax e divertimento ai nostri figli appena concluse le lezioni, ad esempio dalla chiusura della scuola sino a metà luglio;
  2. iniziare poi con un’oretta la mattina ed una il pomeriggio, dopo il riposino pomeridiano se lo fanno, e prima di uscire magari per il gelato;
  3. aumentare poi, man mano, le ore di studio nella mattinata e nel pomeriggio;
  4. cercare di svolgere i compiti delle materie più pesanti la mattina, quando si è più riposati, mentre il pomeriggio concentriamoci sulle materie più leggere;
  5. al mare, ad esempio, durante le ore del silenzio possiamo far leggere il libro di lettura assegnato.

L’importante è cercare di mantenere costante il dovuto riposo e divertimento che i nostri figli pretendono, e a cui non possiamo anche noi rinunciare.

Per le mamme più timorose del trauma da ripresa di studio possiamo incoraggiarle ad affiancare i bambini durante i compiti.

L’importante è che i nostri ragazzi non riprendano i compiti direttamente a settembre poichè sarebbero non solo scoraggiati, ma nella fretta di finirli potrebbero sbagliare, deconcentrarsi, sino ad innervosirsi, creando anche in noi genitori quel senso di nervosismo che giustifica qualche urletto di troppo.

Michele

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