Il 12 luglio è stata una giornata particolare, una giornata che coincide con una ricorrenza speciale: proprio il 12 Luglio infatti si festeggia il compleanno di una giovane ragazza di 16 anni, Malala Yousafzai, la cui storia ha dell’incredibile.
Malala è una giovane pakistana che nonostante la sua giovane età si distingue da anni per la sua lotta da attivista contro gli estremisti islamici che governano nella valle dello Swat, una zona del Pakistan.
L’opposizione ai talebani da parte di Malala riguarda la lotta per i diritti civili delle donne.
Durante il suo 16 compleanno Malala è stata invitata all’Onu a parlare davanti all’assembea riunita e a 500 bambini!
Soltanto un anno e mezzo fa, a causa della sua strenua opposizione, i talebani hanno tentato di metterla a tacere sparandole mentre la ragazza si recava a scuola su un pulmino insieme alle sue compagne.Il colpo ha ferito Malala alla testa (il proiettile le infatti ha trapassato il cranio e il collo), ma fortunatamente la ragazza non solo è sopravvissuta, ma ha continuato a testimoniare il proprio dissenso.
La giovane Malala ha iniziato a far sentire la propria voce già dall’età di 11 anni, età in cui teneva un diario blog per la BBC, annotando giornalmente tutti i soprusi e le ingiustizie che le donne sono contrette a sopportare sotto il regime talebano.
Nel giorno del suo sedicesimo compleanno la giovane Malala si è presentata all’ Onu con una petizione proposta da lei, con 4 milioni di firme già raccolte, per il diritto allo studio.
La giovane è anche candidata al Nobel per la Pace.
Una bambina che fa paura a un regime, una sedicenne che avvolta nello scialle bianco della leader pakistana uccisa nel 2007, Benazir Buttho, si alza davanti ad un microfono e dice che la pallottola che l’ha colpita ha messo fine alla paura e ha fatto nascere il coraggio di ribellarsi in chi era stato in silenzio. Sempre nel suo discorso dice: “Parlo per chi non ha voce e per chi non è ascoltato, parlo per il diritto all’istruzione di ogni bambino” , infine, ” Un bambino, un insegnante, un libro, una penna possono cambiare il mondo. L’istruzione è la sola soluzione”.
Le parole del suo discorso tradiscono una sensibilità e una maturità fuori dal comune: Malala parla di compassione, di Islam come religione di pace, di Gesù Cristo e di Martin Luther King, di Madre Teresa, Nelson Mandela, Ghandi, …
Parla della necessità di dare a tutti la possibilità di conoscere e di sapere,condizioni primarie queste per non abbassare la testa mai. Neanche se ti sparano perchè forse in cuor tuo sai che quello che stai facendo è giusto, giusto in un senso più ampio, che è giusto per tutti anche per quelli che verranno dopo di te.
E Malala lo fa.
Buon compleanno, Malala…e grazie!
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