Chi di voi si ricorda la storia di Cenerentola? Sicuramente tutte o quasi tutte.
Per chi non la sapesse, Cenerentola è una ragazza orfana di madre, che viene cresciuta da una matrigna con due figlie brutte e cattive che la costringono a fare i lavori di casa mentre la vessano con mille angherie. Un giorno però viene indetto un ballo a corte per trovare una moglie al principe, e Cenerentola (alla quale la matrigna aveva proibito di andare al ballo), aiutata da dei topini e da una fata magica, va al ballo con un vestito meraviglioso. Poi c’è la questione della scarpetta, della mezzanotte… ma insomma tutti vissero felici e contenti.
Insomma la vita di Cenerentola alla fine si conclude in un modo neanche troppo traumatico, ma quei tre mostri della matrigna e delle sue figliole? Chissà…
Eppure la favola di Cenerentola è un buono spunto per riflettere sulla questione delle famiglie allargate, di cui abbiamo già parlato in un precedente articolo, e che sono una realtà molto presente, ed in crescita, nel nostro paese.
Le famiglie allargate sono quei nuclei familiari con componenti provenienti da relazioni precedenti, o che integrano altri elementi generati da successive relazioni dei genitori nel corso del tempo.
Ecco quindi che la povera Cenerentola torna attualissima ( eccezion fatta, ci tengo a dirlo, per tutta la manfrina del ” trova un principe che ti salvi dalla condizione di vita orribile che vivi, lui che è uomo e ricco ti farà felice”, no, quella no, è un po’ anacronistica per fortuna).
Concentriamoci sulla figura della matrigna. Già il suono della parola non promette nulla di buono, ma non è solo nella lingua italiana che ha questo suono scostante, in realtà ce l’ha anche in altre lingue.
Stando agli studi, le cosiddette ” matrigne” in Italia sono circa un milione, donne che si trovano per amore in qualche modo a “crescere” i figli dei loro compagni, ad accoglierli in un nucleo familiare che non è più quello di origine. Figli che vengono ereditati.
La letteratura come abbiamo visto ha spesso come bersaglio queste donne le quali lottano per essere riconosciute e per avere un posto in famiglia, senza urtare le sensibilità dei figli dei compagni nè quelle della madre naturale.
Tuttavia esercitano un ruolo che è filo genitoriale. Per questo motivo e per confrontarsi sulle difficoltà del loro ruolo, è nato in Francia ed è subito dopo stato esportato il “Club delle matrigne“ un gruppo di donne che si incontra per scambiarsi esperienze, consigli su come esercitare questo ruolo in modo rispettoso ma anche senza farsi schiacciare dalle difficoltà che accompagnano la vita in un nucleo allargato.
Se anche tu sei una discendente di Grimilde, non ti resta che partecipare a qualche riunione! E…buona fortuna!!!
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