Già più di una volta su questo sito abbiamo affrontato il problema dell’autismo seguendo ad esempio la storia di Andrea Antonello e del suo viaggio compiuto con il figlio Andrea in moto, nel tentativo di “contattare” questo figlio misterioso perché preda dell’autismo, che si frappone come una cortina tra il mondo interno e quello esterno, rendendo difficile la comunicazione , isolando chi ne soffre e spaventando chi prova a stare accanto alle persone che ce l’hanno.
Girando in rete e leggendo nel merito, si incappa spesso in una serie di considerazioni che fanno coincidere la comparsa della malattia con le vaccinazioni dei bimbi.
Come compare su un articolo in rete, il Tribunale dei minori ha riconosciuto un risarcimento alla famiglia del piccolo Valentino Bocca, che ha manifestato segni di autismo in seguito alla vaccinazione denominata “trivalente” ( morbillo, parotite, rosolia MPR).
La storia di Valentino è simile ad altri casi. A quanto pare, il bimbo ha manifestato segni di infiammazione cerebrale e successivi danni permanenti al cervello. La testimonianza dei genitori è che il bimbo a seguito della vaccinazione abbia immediatamente manifestato febbre e diarrea. In seguito il bambino ha continuato a piangere per molte notti e contemporaneamente ha iniziato a regredire fino a non essere più in grado di fare delle azioni che fino a prima riusciva a fare tranquillamente. Per i genitori immediatamente è stata chiara la connessione con il vaccino, ma il medico sosteneva che fosse impossibile.
Apprendo inoltre, sempre andando avanti nelle mie letture, che circa gli studi sull’autismo un nome di riferimento è quello del dottor Andrew Wakefield, le cui ricerche hanno evidenziato elementi in comune tra bambini con problemi di autismo e disturbi di natura gastro-intestinale.
Tuttavia queste ricerche, invece di essere tenute in considerazione e di favorire altre ricerche, approfondendo quanto emerso dagli studi del dottor Wakefield, hanno generato un dibattito scientifico senza dare il via a un vero approfondimento che conducesse a sperimentazioni o conclusioni differenti.
Chiaramente la questione è controversa e delicata, e molto spesso le famiglie si trovano a dover scegliere come comportarsi di fronte al vaccinare i propri figli oppure non farlo, ma entrambe le possibilità a quanto pare comportano dei rischi.
Secondo gli studi della dr.ssa Campbell-McBride, una possibilità potrebbe essere quella di rivedere il protocollo attuale di vaccinazione dei bambini poiché quello attuale, sostiene la dottoressa, ne mette a repentaglio la salute. La dottoressa propone un approccio differente che parte dal fatto che i bambini che sviluppano l‘autismo sono bambini che hanno una flora intestinale da considerarsi anomala. La dottoressa infatti raccoglie la storia completa della salute intestinale dei genitori, e poi verifica con attenti esami da subito quali siano le condizioni della flora intestinale del bimbo per avere un quadro completo sul suo sistema immunitario e verificare la tollerabilità al vaccino.
Il dibattito a quanto pare è ancora aperto e in questo articolo abbiamo solo voluto riportare quanto compare in rete circa questa tematica.
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