Il mestiere del genitore non è affatto facile, anzi forse è proprio il più difficile. Questo perché crescere, educare, insegnare ad un bambino come stare al mondo e come volersi bene implica il fatto che prima si sia stati in grado di fare lo stesso con se stessi, tanto da riuscire a trasmetterlo a qualcun altro.
A quanto pare all’oggi, infatti, sono in aumento bambini sempre piu’ insicuri, spaventati, carenti sul piano dell’autostima.
Essere carenti sul piano dell’autostima comporta delle conseguenze molto pesanti da gestire per un bambino che va invece incoraggiato ad andare nel mondo con consapevolezza di sè e con fiducia.
Questo compito è evidentemente affidato ai genitori. A seconda infatti dell’atteggiamento che i genitori hanno nei confronti del proprio bambino, questi svilupperà una relativa percezione di sè.
Molto spesso sono i genitori che tendono a proiettare sul bimbo aspettative eccessive, o a mandare dei messaggi di sfiducia nelle sue capacità senza riuscire ad essere davvero in ascolto di quali siano i suoi bisogni, andando quindi a minare la sua autostima o impedendo al bimbo stesso di credere nelle proprie capacità e possibilità.
Detto così sembra molto facile, ma sul piano pratico cosa occorre fare? Fondamentalmente si tratta di un’assunzione di responsabilità, una responsabilità che va oltre il fatto di farsi carico
cose evidentemente importanti ma che devono accompagnarsi all’assunzione da parte del genitore del compito di “guidare” il bambino incoraggiandolo a diventare autonomo.
Come sostiene in un articolo della Stampa, la dottoressa Spinelli, psicologo e psicoterapeuta a Torino, una buona formula per accompagnare il bambino alla scoperta delle proprie capacità può essere: “Vieeni, ti faccio vedere, prova a fare così…” di volta in volta incoraggiandolo laddove raggiunga degli obiettivi.
E’ molto importante che gli obiettivi siano inoltre commisurati alle reali capacità del bambino, che quindi sia in grado di raggiungerli con l’impegno possibile in relazione alla sua età.
Un altro atteggiamento che la Dott.ssa Spinelli consiglia è quello di non generalizzare con frasi come “sei sempre il solito imbranato”, “ogni volta che fai così sbagli”, “non riesci mai a combinarne una giusta” che non fanno altro che scoraggiare il bambino, invece di traghettarlo in una dimensione di fiducia in se stesso.
Va detto che questo atteggiamento è favorito soprattutto dal fatto che per primo il genitore deve aver reso possibile dentro di sé l’accettare qualsiasi risultato il bambino sia in grado di ottenere, aiutandolo laddove ci fosse bisogno a superare le sue difficoltà.
E’ evidente come i giudizi troppo severi o tutti quegli atteggiamenti che possano umiliare il bambino o metterlo in imbarazzo di fronte soprattutto agli altri bambini, siano da considerarsi inopportuni
Un ultimo utile consiglio della dottoressa è quello che riguarda il fare al bimbo delle coccole che quotidianamente sottolineino quanto lui sia speciale per come è, per quello che fa a prescindere dai risultati, questo lo aiuterà a consolidare un’immagine di sè positiva e a sentirsi amato per come è.
Essere genitori è’ il mestiere più difficile del mondo è vero, però, che meravigliosa avventura!
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