Il pianto del neonato è un indicatore del benessere del bambino

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Quando un neonato piange, la prima reazione è di pensare che stia soffrendo e si tenta in ogni modo di farlo smettere. E’ vero: a volte il pianto esprime un disagio, ma non è sempre così. In sostanza, è molto importante che un bambino pianga: vuol dire che sta bene.

Pianto del neonato: è una forma di comunicazione importante

Il pianto per un neonato è una forma di comunicazione: non avendo ancora un linguaggio composto di parole, cerca di esprimersi con ciò che conosce. Non sta quindi dicendoci che sta male o esprimendo dolore (almeno non sempre), ma anzi ci può dire un suo bisogno. Ad esempio, che ha il pannolino bagnato o che ha fame, niente di grave quindi.

E’ più preoccupante invece se un bambino non piange. Perché non lo fa? Ci possono essere diversi motivi.

  • I suoi bisogni sono stati soddisfatti: ovviamente questa è la motivazione più semplice. Ha mangiato, è asciutto e non ha le coliche: tutto funziona a meraviglia e si può dedicare al sonnellino.
  • C’è una specifica motivazione fisica o psicologica, dovuta soprattutto agli sbalzi di temperatura. Coprire ad esempio troppo il bambino di notte può portare  a delle conseguenze gravi, così come lasciargli prendere freddo: si può andare dai danni neurologici fino alla morte.
  • Non piange perché sa che tanto il suo bisogno non verrà accontentato. Vi ricordate quando abbiamo parlato dell’importanza di prendere un bambino in braccio quando piange? Questo gli permette di sviluppare sicurezza in se stesso, perché impara che i suoi genitori lo aiutano quando si trova in un momento di difficoltà.

Dobbiamo allora sempre ricordarci che se il nostro bambino piange, sebbene a volte ci sfinisca, è un buon segno: se vedete che non lo fa, rivolgetevi al pediatra che vi darà indicazioni sul da farsi.

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