I nostri figli e i loro bisogni: impariamo a riconoscerli

contatto mamma figlia

Quando si dice che non si devono spendere troppi soldi per i nostri figli quando sono appena nati, è proprio vero. Un bambino venuto al mondo da pochi mesi non ha certo bisogno dell’ultimo modello di sdraietta con cinquanta diverse vibrazioni per addormentarsi o la tutina all’ultimo grido. Quello che conta è la vicinanza con mamma e papà.

Vi ricordate quando ci domandavamo se è meglio lasciare piangere un bambino o prenderlo in braccio?

Ecco, l’articolo di oggi intende proseguire la stessa strada e interrogarsi sui bisogni dei nostri figli. Innanzitutto, quali sono? Abram Maslow, uno studioso del comportamento umano, aveva delineato una sorta di piramide in cui aveva racchiuso le necessità dei bambini. Eccole:

  • alla base ci sono i bisogni fisiologici: respirare, mangiare, bere
  • bisogno di amore: l’affetto per la famiglia, gli amici
  • bisogno di sicurezza: sicurezza personale e di salute
  • bisogno di attenzione 
  • bisogno di realizzarsi come individuo potenziando le proprie capacità

Maslow aveva notato che negli adulti il bisogno di sicurezza, personale ma anche economica, veniva prima di quello d’amore. Ma i bambini, come dicevamo prima, per crescere sicuri di sè e autonomi, hanno invece bisogno di contatto. E, come vi avevamo già raccontato con l’esperimento dei cuccioli di scimmia, ciò viene anche prima del cibo.

Non soddisfare questi bisogni potrebbe provocare nel bambino dei disagi, disturbi dell’apprendimento, fino a casi estremi anche la morte. Pensiamo ad esempio ai cuccioli d’uomo cresciuti negli orfanotrofi: non è raro che i genitori adottivi facciano all’inizio fatica ad instaurare un rapporto con i propri figli. Questo perché si tratta di bambini non abituati ad avere dei bisogni soddisfatti e hanno bisogno di tempo per fidarsi, per credere che qualcuno che voglia loro bene c’è.

Quindi, ribadisco, abbracciamo i nostri figli …cresceranno meglio!

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