Non si può proprio dire che questo sia un lieto fine. Per chi è mamma di una bimba che non c’è più sicuramente no.
Come si dice sempre in questi casi, i soldi non ridaranno indietro una cucciola d’uomo volata in cielo ancora prima di vivere. Però alla mamma, al papà e ai nonni della bambina di Adria, in provincia di Padova, che nel 2009 è morta a causa di alcune negligenze dei medici dell’ospedale sembra esser bastata come consolazione…come a dire giustizia è stata fatta.
La vicenda, come riporta il Corriere del Veneto, risale appunto a quattro anni fa, quando la donna, un’insegnante d’asilo che aveva avuto una gravidanza senza problemi, si è recata in ospedale per partorire. Qui però è stata lasciata tutta la notte senza monitoraggio, dopo un primo controllo dove si riscontravano le contrazioni. Solamente al cambio turno un’ostetrica si è accorta della sofferenza fetale e si è proceduto con un cesareo d’urgenza, anche se non c’è stato nulla da fare: la bambina è nata con una grave asfissia perinatale, che ne ha decretato la morte nella giornata successiva, nel reparto rianimazione dell’ospedale di Padova.
L’inchiesta che ne è seguita dopo la denuncia della famiglia ha effettivamente riscontrato delle mancanze nell’intervento dei medici (c.d. omissione di controllo), ma la famiglia ha deciso di ritirare la causa in seguito alla transazione avvenuta con l’assicurazione che tutela l’azienda socio sanitaria adriese. Tale transazione ha appunto previsto un risarcimento di 400 mila euro, pagato nelle scorse settimane, ed ha evitato una sentenza di condanna.
Potrebbero sembrare molti soldi, ma quando si arriva in ospedale credendo di uscirne con un fagottino e invece se ne esce con una piccola bara bianca, a mio parere non sono assolutamente nulla.
La domanda quindi è: il personale dell’ospedale, pur senza condanna, starà più attento? Voi che ne pensate?
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