Tic nervosi nei bambini, come affrontarli

Mamme non preoccupatevi se notate dei cambiamenti in vostro figlio, basta capire e una soluzione si trova!

Nel 20% circa dei bambini infatti, superati i sei anni, si presentano dei tic motori e vocali, cioè movimenti involontari, gesti ed espressioni improvvisi, rapidi, ripetitivi, che la maggior parte delle volte scompaiono dopo un certo periodo di tempo.

Tutti i tic possono aumentare a causa dello stress e diminuire durante attività che richiedono concentrazione, come la lettura; tali disturbi non si presentano durante il sonno.

I tic nervosi, motori e vocali, si dividono in:

  • Semplici : smorfie del viso, movimenti del collo, colpi di tosse, segnali di ammiccamento, raschiamenti della gola, sbuffi, tirate di naso, grugniti.
  • Complessi: battere i piedi, effettuare movimenti mimici, saltare, toccare, odorare un oggetto, ripetere  parole  fuori contesto.

Una volta esclusa la causa fisiologica, attraverso la visita da un neuropsichiatra infantile, e preso atto che si tratta di disturbi transitori non gravi, come fare per affrontare al meglio tali difficoltà senza stressare troppo il bambino?

Ecco alcuni consigli utili per i genitori, dispensati dalla dottoressa Benedetta Mulas, psicologa e psicoterapeuta:

  • fate finta di niente: non sgridate, nè sottolineate, non mostrate ansia o preoccupazione, non imitate, non fate guardare allo specchio il bambino per renderlo più consapevole; potreste invogliarlo a ricorre ai tic di nascosto, rafforzando il sintomo.
  • create un ambiente sereno: rendete il bambino autonomo per tutti i piccoli compiti che può fare alla sua età,  non iperproteggetelo nè svalutatelo,  premiate con le parole i suoi sforzi e le sue conquiste, gestite le esplosioni di rabbia in maniera costruttiva, rispecchiate le sue emozioni ed accettatele (ad esempio dicendo “so che sei arrabbiato ma per la mamma e il papà è importante che…”), non urlate ma ascoltate e dimostrate che volete aiutarlo ad affrontare la sua irritazione.

E’ molto utile inoltre:

  • Non caricare il bambino delle vostre pretese o aspettative: sottolineare il tic lo fa sentire sbagliato, crea ansia e questa si esprime a sua volta  con il tic, in un circolo vizioso.
  • Tenere un diario dei tic: facendo in modo che lui non se ne accorga, annotate in un taccuino quando si presentano, in quali situazioni (dopo una sgridata,con un genitore in particolare, durante i compiti, se è arrabbiato o felice …). Ciò sarà utile a capire quando il bambino sente la necessità di rifugiarsi nel tic.
  •  Parlare dei tic solo se è il bambino a sollevare l’argomento: spiegategli che non si deve preoccupare e non deve avere paura, presto i disturbi andranno via da soli.

Insomma care mamme, tenete presente che il tic è un disturbo benigno e affrontabile con calma e serenità. Solo in rari casi è necessario ricorrere alla terapia. 

Come direbbero gli inglesi, keep calm and love your kid!

Siete più tranquille?

 

 

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