Molti di voi conosceranno la storia, di fantasia, di David Wosniack, il protagonista del fortunato film “Starbuck – 533 figli e non saperlo”: David ha 42 anni e conduce una vita da perfetto Petern Pan, ma il passato arriva a sconvolgergli la vita. David, in gioventù, per mettere insieme dei soldi, aveva donato il suo sperma in una clinica, e scopre di essere così diventato padre di 533 ragazzi.
Roba da film, da commedia americana montata ad hoc per deliziare lo spettatore, direte voi. Certo!
In realtà esiste una storia simile, ma vera: la storia di Ed Houben, 42 anni (come Wosniack), che di figli non ne ha 533, ma solo 87 (ad oggi)!
Ovviamente i circa 100 piccoli di Ed non sono stati concepiti con la stessa donna, ma non arrivano neanche da una banca del seme.
Ma andiamo per ordine.
Una decina di anni fa Ed si è reso conto di quanto alcune coppie, non solo eterosessuali, desidererebbero avere un bambino, ma sono impossibilitate. Capisce allora di avere una missione: aiutare queste persone, consentendo loro di avere dei figli…
Inizia dapprima ad agire come donatore nelle banche del seme, ma avendo superato il numero legale di donazioni e consapevole che le cliniche hanno delle parcelle non accessibili a tutti (tra i 3mila e i 4mila euro ogni tentativo), decide di offrirsi al di fuori delle stesse, chiedendo a fronte dell’impegno, il solo rimborso delle spese del viaggio, e consentendo così alle coppie di procreare senza ricorrere all’inseminazione artificiale…
Inizia così ad offrire il suo seme a donne che vengono da tutto il mondo:
- Australia ,
- Israele ,
- Gran Bretagna,
- Germania ,
- Italia,
- Lussemburgo ,
- Belgio
- Olanda .
In che modo?
Houben offre i suoi servizi su internet, su siti dedicati, simili a quelli per far incontrare le persone. Una volta contattato, Houben si incontra con i “destinatari”, e si scambiano reciprocamente le cartelle cliniche a conferma dell’assenza di malattie e di uso di droghe.
In media ogni mese incontra 10-15 donne, e la probabilità di successo, secondo i suoi calcoli, è pari all’80%.
Naturalmente, come anticipato, Houben fa tutto ciò senza venire pagato, come vocazione, ed afferma: ” Posso facilmente immaginare che non tutti sono d’accordo con tutto quello che faccio , ma finora ho visto persone felici e bambini felici.”
Va aggiunto inoltre che è anche fidanzato, con una ragazza spagnola, la quale non è gelosa e anzi trova la sua attività di inseminatore interessante.
Restano però numerosi interrogativi:
- è giusto moralmente?
- quali i risvolti psicologici per le coppie?
- cosa accadrebbe se due dei figli dovessero incontrarsi inconsapevolmente e mettere su famiglia? quali i rischi per un eventuale bambino?