Ormai è risaputo che il lavoro è un tasto dolente: secondo l’Istat, infatti, i giovani disoccupati sono arrivati al 40% e sembra che i senza impiego siano destinati a crescere.
Fondamentali allora si rivelano le scelte fatte durante il percorso di studi: è più probabile che laureati in materie scientifiche e altamente professionalizzanti siano più richiesti rispetto a chi si laurea in lettere. Questo per una pura questione statistica: chi è in grado di ragionare secondo complessi schemi matematici è in numero minore rispetto a chi si iscrive a corsi più “generali”.
Il sito careercast.com ha pubblicato un’interessante classifica: i lavori peggiori del 2013. E lo ha fatto raccontando la storia di Rochelle Gilken, giornalista di cronaca nera per il Palm Beach Reporter che ha raccontato lo stress di sei anni di lavoro mal pagato, senza soste e senza prospettive. Gilken ha due figli e la difficoltà di conciliare lavoro e famiglia si è rivelata impossibile.
Il giornalista allora è uno dei peggiori lavori? Ebbene si, si conquista addirittura il primo posto della classifica per il basso stipendio e la bassa (se non addirittura minima) possibilità di carriera.
Eccovi gli altri:
- Boscaiolo: lavora con macchinari pesanti in luoghi remoti per una paga e poche prospettive future
- Volontario dell’esercito: si tratta di un lavoro molto stressante
- Attore: la concorrenza è troppa per le produzioni che vengono realizzate
- Lavoratore sulla piattaforma petrolifera: si tratta di un mestiere in cui si è costretti a stare per lungo tempo isolati in mezzo al mare
- Fattore: cambiando i tempi, anche le fattorie devono adeguarsi e diventare delle piccole industrie. Per questo si prevede il crollo di questo mestiere nel 2020
- Lettore del contatore del gas
- Postino: consegnerà solo bollette, visto che lettere e cartoline ora sono solo virtuali
- Riparatore di tetti
- Stewart di volo: questo li batte tutti. Nessuna prospettiva di carriera!
Insomma, alla luce di questa classifica, cosa consigliereste ai vostri figli…di non fare???