Di derivazione germanica, etimologicamente significa “scuro”, “nero lucente”. Chi porta questo nome è dotato di un carattere costante e di una ferrea volontà che gli conferiscono la capacità di raggiungere i propri obiettivi.
Le varianti maschili sono:
I simboli sono:
Per quanto riguarda l‘onomastico, si festeggia il 6 ottobre in onore di San Bruno di Colonia, monaco tedesco, fondatore dell’Ordine dei certosini, forma di vita monacale nella Chiesa Cattolica, che si alimenta
Nato a Colonia, in Germania, nel 1030, studiò in Francia, precisamente a Reims, dove fu anche professore di teologia e filosofia. L’instaurazione di un nuovo vescovo simoniaco, che praticava cioè la simonia (il mercato delle cariche ecclesiastiche, o piu’ in generale si cercava cioè di acquistare con il denaro ciò che invece è un dono gratuito e immateriale di Dio: lo Spirito Santo), portarono Bruno a ritirarsi dalla vita sociale. Quell’esperienza, però, lo segnò a lungo tanto da spingerlo a sposare una vita fatta di solitudine assoluta, di studio, di lavoro e di preghiera.
Dopo una breve esperienza nell’ordine cistercense, si ritirò nella valle di Cartusia (Chartreuse) con i suoi 6 discepoli dopo aver ottenuto il terreno dal vescovo di Grenoble, Ugo di Châteauneuf, spinto egli stesso e guidato da una visione avuta in sogno: sette stelle che indirizzavano sette pellegrini a una valle solitaria nel cuore del massiccio che all’epoca si chiamava «Cartusia» (donde il nome italiano di «Certosa» e francese di «Chartreuse») nel Delfinato. Lì si costruirono un ambiente per la preghiera comune, e sette baracche dove ciascuno viveva pregando e lavorando: una vita da eremiti, con momenti comunitari. Ma non pensarono minimamente a fondare qualcosa: volevano soltanto vivere radicalmente il Vangelo e stare lontani dai mercanti del sacro.
Nel 1091, uno dei suoi discepoli, diventato Papa, lo volle con sé a Roma ma anche questo soggiorno fu breve perché Bruno fu subito assalito dalla nostalgia per la vita solitaria. Questa volta, però, non tornò in Francia ma si trasferì in Calabria dove fondò la certosa di Serra San Bruno e dove morì nel 1101, come riportato da Santi e Beati.
San Bruno è una guida all’autenticità, col modello della Chiesa primitiva nella povertà e nella gioia, distante dalla ricchezza della Chiesa di oggi. La solitudine per San Bruno era, infatti, l’amore assoluto verso Dio che lo ripagava con la gioia e la serenità che trovava anche nelle più piccole cose.
Allora unimamme, ne sapete abbastanza ora per chiamare il vostro bambino Bruno?
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