Secondo Doxa, come riporta l’articolo apparso su daily.wired.it, nel 2012:
- il 44% dei 5-13enni ha passato in rete almeno tre ore,
- l’83% dei 12-13enni naviga regolarmente,
- mentre nel 57% dei casi l’attività viene compiuta senza il controllo di un genitore,
- già 30% si è già cimentato nello scambio di messaggi privati attraverso le chat.
Per prevenire episodi di cyberbullismo o peggio ancora di pedofilia, la società israeliana Tweegee ha ideato un social network adatto solo ad un pubblico di minori. Twigis.it è il dominio italiano di questa piattaforma a cui possono infatti iscriversi soltanto bambini tra i 6 e i 12 anni. Ovviamente è necessaria la presenza di un genitore: proprio grazie alla mail fornita dal genitore, infatti, l’iscrizione risulterà valida.
Su Twigis.it ci sono:
- giochi,
- una bacheca in cui si possono commentare i primi giorni di scuola,
- l’angolo dei fumetti.
Ogni piccolo utente ha un proprio profilo, esattamente come facebook, e può navigare anche su supporti portatili come smartphone e tablet. Il sito prevede anche una collaborazione con la Polizia postale e il Telefono Azzurro.
Tutto è estremamente controllato, dichiarano gli ideatori: gli amministratori del sito sono adulti che monitorano il tenore dei messaggi. Se qualcuno, seppur piccolo, si esprime in maniera non appropriata, viene immediatamente bannato. Certo, il sistema non è a prova di intruso: basta mentire sull’età (possono infatti iscriversi solo minorenni) e si può tranquillamente accedere.
Voi, care unimamme, cosa ne pensate? Fareste usare ai vostri figli Twigis?