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Categoria Salute e benessere bambini

Quali videogiochi fanno male ai bambini, ritardandone lo sviluppo mentale?

Published by
Michele

In un’era tecnologica come quella attuale, sono scomparsi i giochi classici come nascondino, guardie e ladri e così via con cui si divertivano i bambini di una volta. Al giorno d’oggi, infatti, i più piccoli preferiscono trascorrere il loro tempo libero giocando con i videogame.

Quasi il 100% dei bambini italiani, infatti, utilizza i videogiochi.

Se utilizzati correttamente i giochi tecnologici aiutano il bambino a sviluppare:

  • il lato immaginativo
  • il lato creativo della mente
  • la capacità di prendere decisioni immediate.

Prima di concedere ai bambini il permesso per giocare, tuttavia, è necessario che il genitore segua alcune regole:

  • fornire al bambino un’ampia scelta di giochi adatti alla sua età
  • fare una ricerca su internet per trovare i videogame più educativi e divertenti
  • prima di autorizzare il bambino a giocare, informarsi con quale videogame intende giocare
  • dare un’ora precisa durante la quale il bambino potrà utilizzarlo.

Non tutti i videogame, però, producono effetti positivi sui bambini.

I videogiochi del genere sbagliato, infatti, possono ritardare lo sviluppo mentale del bambino o istigarlo alla violenza se il gioco è troppo violento.

L’allarme arriva dall’Australia dove una ricerca condotta da Kate Highfield, dell’Istituto per la prima infanzia dell’università Macquarie di Sydney ha evidenziato la pericolosità dei videogame ripetitivi.

L’85% dei videogame in circolazione sono giochi di “comportamentismo” che chiedono cioè al bambino di ripetere un comportamento o un’azione. Questo genere di giochi è dannoso per lo sviluppo del bambino quasi quanto quelli violenti. Entrambi i generi di videogiochi, infatti, possono causare:

  • ritardo dello sviluppo psicologico dei bambini
  • aggressività
  • violenza
  • ostilità
  • insensibilità
  • perdita di empatia.

Per Philip Tam, psichiatra dell’università di Sydney specializzato in bambini e adolescenti, «sono probabilmente centinaia o migliaia» nella sola Australia i giovanissimi fra 8 e 14 anni con «problemi significativi» legati all’uso di videogiochi e di internet.

I casi più gravi hanno come conseguenza:

  • l’abbandono degli studi
  • la violenza verso i genitori
  • l’insorgere di malattie mentali.

Infine, concedere ai bambini il permesso di giocare per molte ore, magari la sera tardi, li rende irrimediabilmente stanchi. Nella maggior parte di casi, infatti, i bambini si addormentano sui banchi e sono pochi concentrati durante il giorno a scuola.

Insomma, i videogiochi in sé non fanno male ma fate attenzione a quelli che scegliete per i vostri bambini e al tempo che ci passano!

 

Michele

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