Quante donne si ritrovano sole in sala parto? Quante ricorrono alle cure delle strutture private? Quante scelgono di essere madri oltre i trenta? E quante lo diventano attraverso un taglio cesareo?
Intorno all’universo delle nascite, i sondaggi e le statistiche sono all’ordine del giorno: per monitorare la salute e lo sviluppo di un Paese sembra che scoprirne le abitudini legate alla natalità sia una via più che sicura. Se si fanno tanti figli vorrà dire che c’è fiducia nel domani, che le cose non vanno poi tanto male e che allargare la famiglia appare una possibilità abbordabile. Come sarà messa allora l’Italia?
Per questo 2013 ancora non è dato saperlo: se infatti è vero che numerosi sono gli studi sull’argomento è altrettanto vero che solo uno appare veramente approfondito, affidabile e, per così dire, ufficiale. Il Rapporto sull’evento nascita in Italia promosso dal Ministero della Salute.
Recentemente è stato diffuso il rapporto relativo al 2010: ben tre anni son trascorsi ma chissà che i dati non possano comunque illuminarci circa il destino dell’Italia e dei suoi figli. Diamo un’occhiata ai dati.
Caratteristiche dei punti nascita (531 in totale)
Nelle Regioni in cui è rilevante la presenza di strutture private accreditate rispetto alle pubbliche, quali Lazio, Campania, Calabria e Sicilia, le percentuali sono sensibilmente diverse:
Cittadinanza delle madri
Ben 18,3% dei parti è relativo a madri di cittadinanza non italiana: tale fenomeno è più diffuso al centro nord dove oltre il 25% dei parti avviene da madri non italiane; in particolare, in Emilia Romagna e Lombardia, quasi il 28% delle nascite è riferito a madri straniere.
Le aree geografiche di provenienza più rappresentative, sono:
Età materna
L’età media al primo figlio è:
Scolarità e condizione professionale delle madri
Sul totale delle madri italiane:
Fra le straniere prevale invece una scolarità medio bassa (51%).
Passando alla condizione professionale si ha che:
Distinguendo tra straniere e italiane, la condizione professionale delle donne che hanno partorito nel 2010 è:
Visite ed esami in gravidanza
Parlando dei dati relativi alle visitie ostetriche, il numero delle stesse è stato:
Circa invece la prima visita, essa viene effettuata oltre la 12° settimana da:
Le donne con bassa scolarità si sottopongono alla prima visita più tardivamente delle donne con scolarità medio-alta (la prima visita è effettuata oltre la 12° settimana dal 9,9% delle donne con bassa scolarità e dal 3% delle donne con scolarità alta).
Per le donne più giovani si registra una frequenza più alta di casi in cui la prima visita avviene tardivamente (13,3% nelle madri con meno di 20 anni).
Parlando di amniocentesi, si ha che:
Presenza di familiari al parto
Nei parti vaginali, la donna ha voluto accanto a sè al momento del parto:
Parti cesarei
In media, il 37,5% dei parti avviene con taglio cesareo, con notevoli differenze regionali .
Rispetto al luogo del parto si registra
Rispetto alla nazionalità delle madri:
Caratteristiche dei neonati e mortalità
Circa il peso alla nascita si registra:
Nei test di valutazione della vitalità del neonato tramite indice di Apgar,
Infine, sono stati rilevati 1.510 nati morti, corrispondenti ad un tasso di natimortalità pari a 2,72 nati morti ogni 1.000 nati.
Il ricorso ad una tecnica di procreazione medicalmente assistita (PMA) risulta effettuato in media 1, 38 gravidanze ogni 100.
Parlando di tecniche utilizzate:
Questi sono i numeri, ma voi cosa ne pensate? Il futuro del Paese sarà davvero nascosto in simili cifre?
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