Come si fa ad educare i bambini ad una vita sana e a mangiare bene?
Come si può evitare che si ingozzino volentieri di cibi con conservanti, calorie e grassi accompagnati da bibite piene di zucchero e che scappino a gambe levate quando vedono un cibo anche solo vagamente verde, la frutta, qualcosa di più sano?
Una delle politiche per far diminuire il consumo di bevande e cibi iper zuccherati è quella proposta dal governo che riguarda il tassare questo tipo di cibi e bevande per scoraggiarne il consumo.
E’ una soluzione vera o rischia soltanto di aggirare il problema?
Secondo Gianvincenzo Barba, ricercatore dell’Istituto di Scienze dell’alimentazione del Cnr non sarebbe di per sè il consumo si certe bibite o bevande a creare i problemi di obesità nei bambini , piuttosto a generare problemi di tipo fisico è l’abuso di tali alimenti.
Quindi quello che è importante che accada è che alla regolamentazione succeda immediatamente una forte campagna di sensibilizzazione ad una vita sana ovvero a un’alimentazione sana e alla possibilità di fare sport con frequenza regolare.
Un esempio? Potrebbe essere quello di rendere gratuito il certificato medico di sana e robusta costituzione per incentivare l’attività sportiva.
Siamo quindi di fronte a una di quelle questioni che hanno bisogno di un’azione combinata: culturale e anche economica perchè rendendo più cari i cibi spazzatura se ne disincentivi fortemente il consumo.
Ma che cosa intendiamo per cibo spazzatura?
Il cibo spazzatura o in inglese junk food è un tipo di cibo ricco di calorie e povero di nutrienti, quindi un cibo nè completo nè nutriente di per sè.
Il problema non è che se ne consumi una volta ogni tanto, il problema, nel caso dei bambini, è abituarli a consumare dei cibi e ad apprezzare dei sapori che poi potrebbero portarli a voler mangiare sempre più spesso cibi ricchi di grassi o di zuccheri con conseguenze disastrose sulla loro salute.
Un’ ultima riflessione la meritano le dimensioni dei contenitori delle bibite zuccherate, infatti più il contenitore è grande e più viene indotto il consumo di una maggiore quantità di bevanda.
Insomma tassa sì o tassa no, l’ultima parola sta alla capacità di non lasciarsi andare a grandi quantitativi di cibi o bevande che fanno soltanto male alla salute
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