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Categoria Salute e benessere bambini

Il Viagra dilaga tra i giovani, grazie al web e al brevetto scaduto

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Francesca Testa

«Ho conosciuto una ragazza da poco e sono sicuro che non mi farà male. Mi hanno detto che non ha effetti collaterali. Anche se non so bene quale dosaggio prendere». A parlare così è Enzo, 22 anni e già consumatore fedele della magica pillola blu.

Viagra, farmaco dei record, basti pensare che in appena tre mesi il generico ha conquistato il 35% del mercato italiano, una fetta che vale 180 milioni di euro l’anno, cifre da capogiro e ancor più incisive se si pensa che un medicinale mediamente impiega tra i due e i tre anni per raggiungere quota 40%.

Evidentemente però la diffidenza non è di casa quando si parla della pillola del sesso, un’attività per cui gli uomini sono disposti a mettere da parte le domande e passare all’azione, non curanti spesso delle possibili conseguenze negative.

Se infatti è vero che la fetta più cospicua del mercato è composta da uomini tra i 50 e i 55 anni, il web ha aperto le porte “del blu” anche ai più giovani.

Gli esperti spiegano come durante le già rare occasioni che la scuola offre per affrontare temi come il sesso, i ragazzi facciano più domande sul Viagra che sui preservativi: «Mi chiedono continuamente se serva davvero a potenziare le prestazioni. – spiega Annalisa Pistuddi, psicoterapeuta, che da oltre 10 anni incontra gli studenti dei licei milanesi –Fin dai primi rapporti hanno paura di non riuscire a farcela. Hanno il terrore di fare brutta figura: resta il dilemma del maschio italiano, un fallimento diventa un problema immenso».

Già perché se per gli adulti il Viagra è spesso l’ancora di salvezza, per i giovanissimi la pillola si trasforma in una polizza d’assicurazione.

Aldo, 22 anni, spiega come con la sua fidanzata oramai storica si sia innescato un angosciante circolo vizioso: «non posso più farne a meno. Con lei ho iniziato a prenderlo fin dal principio e ora mi sento a disagio se non lo uso. A volte la tradisco per provare l’ebbrezza del sesso non dopato. Ho conosciuto una ragazza e con lei non ne sento la necessità. Alla fine è un sollievo».

La pillola che doveva salvare da problemi di disfunzione erettile è diventata la via maestra per curare l’ansia da prestazione, sempre più presenti negli uomini di oggi, oppressi evidentemente da un mondo in cui si sentono sempre meno il sesso forte.  Afferma il sessuologo Emanuele Jannini: «è la salvezza nel taschino, l’argine allo strapotere delle donne. Che per anni ci hanno distrutto con due semplici paroline, ossia: tutto qui?».

Domanda a quanto pare a dir poco stressante per gli uomini che così hanno iniziato a vivere il sesso come una sorta di gara, una sfida da vincere a tutti i costi.

Di tale visione si fanno spesso portatori gli stessi padri che influenzano così i figli a tal punto da far diventare il Viagra una pillola alla stregua dell’extasi o di altre droghe. Già perché se prima per divertirsi tutta la notte si ricorreva a misteriose pasticche, adesso bisogna anche pensare al dopo serata: alcune sostanze stupefacenti rischiano infatti di far crollare la libido, controindicazione impensabile anche per i fautori del divertimento a tutti i costi e così micidiali miscele di cocaina, alcol, Viagra e chi più ne ha più ne metta iniziano a circolare tra i giovani. Ecco dunque che, anche se in rari casi,il rischio di un infarto diventa parte di quelle controindicazioni a cui si preferisce non far caso e il circolo vizioso si fa sempre più inquietante.

Dunque se

  • le prime prestazioni fanno paura,
  • l’aspettativa si fa sempre più alta,
  • la semplice ipotesi di non rendere abbastanza pare inaccettabile
  • la voglia di tornare ad essere il sesso forte si fa sentire sempre più

ecco che anche i maschi più giovani si rifugia nell’aiuto farmaceutico: una garanzia sul successo, o almeno così credono.

Già perché l’idea di un ventenne che non riesce a concepire un rapporto o anche un semplice primo incontro senza il così detto “aiutino” un po’ spaventa: non solo perché ci fa seriamente dubitare del futuro della specie ma anche perché la cosa appare come un sintomo di una società sempre più intessuta di insicurezza, angoscia, paura, insomma niente di nemmeno vicino al successo e il tutto senza nemmeno citare i rischi che un uso così assiduo di un farmaco possa comportare.

Ma quali sono? Iniziamo con:

  • cefalea,
  • vampate,
  • dispepsia (dolore addominale),
  • priapismo (erezione persistente),
  • congestione nasale,
  • diarrea,
  • capogiri,
  • artralgie (dolori alle articolazioni)
  • rash cutanei

sono solo i primi avversi effetti del Viagra.

L’ipotensione è infatti il rischio più pressante, pericolo che lo rende un farmaco sconsigliato per chi offre di problemi cardiaci: «I rischi riguardano pazienti con problemi vascolari: in caso di infarto miocardico o angina pectoris,  – spiega Gianni Paulis, dirigente medico di I livello dell’ospedale Regina Apostolorum presso l’Unità operativa complessa di urologia e servizio di andrologia -il paziente può essere trattato al pronto soccorso con dosi elevate di nitroderivati che associate a Viagra o simili (nel caso i sanitari non siano informati dell’assunzione di tali farmaci) possono portare una forte caduta della pressione, fino al rischio di morte».

Prima però di pensare “difficile che un ventenne soffra di cuore”, sappiate che per i giovani il rischio più grande è di natura psicologica: abituarsi a prestazioni potenziate rischia di avallare l’insicurezza, far nascere nuovi timori, creare in poche parole dipendenza.

Come evitare di sprofondare in simili vortici? Un po’ di dialogo potrebbe certo aiutare: affrontare la sessualità in modo sereno è certo un ottimo primo passo, oltre ovviamente ad un pizzico di supervisione in più. Anche senza sfociare nella tattica del segugio, care mamme, tenete gli occhi aperti, anche perchè il generico costa relativamente poco!

 

Francesca Testa

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