“Having a positive outlook on his or her life”, ovvero “avere una prospettiva positiva sulla propria vita”. Così si definisce la “gratitudine” per un ragazzo tra i 10 e i 14 anni, un sentimento potente, capace persino di portare alla vera felicità.
O almeno così dovrebbe essere a detta degli studiosi dell’American Psychological Association, gruppo che pare aver scoperto come un ragazzo grato sia anche un ragazzo felice. Una sorta di elisir magico dunque quello della gratitudine, capace di condurre non alla vita eterna ma alla gioia eterna, che oggigiorno è già qualcosa.
Per 4 anni gli studiosi hanno analizzato i comportamenti di 700 ragazzi che, alla fine del periodo, non solo hanno testimoniato come si sentissero più soddisfatti e sereni, ma hanno anche fatto vedere come tali sentimenti influissero positivamente sulla loro vita in generale:
- il 15% sentiva che la sua esistenza aveva finalmente un senso
- alcol, droga così come comportamenti illeciti in generale erano scomparsi dalle vite di gran parte di questi giovani.
Strabiliante ciò che un po’ di semplice gratitudine può fare!
“Più gratitudine potrebbe essere proprio ciò di cui la nostra società ha bisogno per sollevare una generazione che è pronta a fare la differenza nel mondo”, ha spiegato il ricercatore Giacomo Bono , Ph.D. , professore di psicologia presso la California State University, e la cosa, almeno a guardare le cifre, pare avere un certo fondamento.
Se così stanno le cose forse c’è ancora speranza per il futuro, una speranza chiamata “gratitudine”…