La sorella del creatore di Facebook pubblica un libro per bambini contro la tecnologia

randy zuck

Chissà cosa avrà pensato Mark Zuckerberg, uno degli uomini più ricchi del pianeta senza avere ancora 30 anni, quando la sorella Randy ha pubblicato un libro contro la tecnologia che lui stesso, grazie a Facebook, ha contribuito ad alimentare?

Ormai siamo in un mondo sempre più interconnesso e il concetto di privato è assai labile: quante esperienze personali teniamo ancora per noi? Quante invece le diamo in pasto ai social network?

In questo senso è interessante la vignetta apparsa sul New Yorker in cui il disegno dice già una cosa veritiera: non ci si domanda più se sia lecito o meno pubblicare le foto dei nostri figli su internet, addirittura fin dall’ecografia, ma su quale network condividerla.postare foto figli

Randy Zuckerberg ha lavorato per qualche anno nell’azienda di famiglia, dalla quale se n’è andata nel 2011 quando è diventata mamma di Asher.

Il libro che ha scritto è infatti dedicato ai più piccoli: la protagonista Dot è in grado di usare tutte le tecnologie a sua disposizione, ma non sa apprezzare la bellezza del mondo reale. Con un piccolo aiuto riuscirà a scoprire com’è la vita fuori dalla tecnologia.

La donna, che attualmente fa la scrittrice e produttrice di video, ha dichiarato come riporta il Sole 24 Ore, che anche suo figlio, pur essendo così piccolo era schiavo dello smarthphone e del tablet:

L’estensione delle mie mani – racconta – era per il mio piccolo, significativa solo se era completata da uno smartphone. Una app sostituiva la ninna nanna, un’altra lo intratteneva al ristorante o nei momenti nei quali io ero alle prese con un tablet”.

Niente di meglio quindi che un buon (e vecchio ma mai di moda) libro. Ecco un video che vi darà un’idea del libro.



Ma l’intenzione di Randy non è di fermarsi, ma di continuare e di pubblicare anche un volume indirizzato agli adulti: “Dot complicated” un manuale, autobiografico, in cui insegna agli over 30 a destreggiarsi on line, offrendo anche ai genitori una guida per far diventare i figli degli utenti digitali consapevoli.

E voi unimamme, cosa ne pensate? Vi ispira?

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