Squillino le trombe, sventolino le bandiere, ci si agghindi tutti a festa, venghino siore e siori, l’avvenimento è pubblico e di pubblico dominio, il battesimo del Royal baby.
Quando si parla di battesimo dell’erede al trono britannico ci si aspetta tutti un annuncio di questo tipo, un sontuoso ricevimento organizzato per centinaia di ospiti, glamour, gossip e argomentazioni che con tutto hanno a che fare, tranne che con la religione ed il significato simbolico del rito dell’assegnazione del nome, mantenuto anche dalle confessioni protestanti come quella cui appartengono i reali inglesi.
Questa volta però i rampolli di Buckingham Palace hanno deluso le aspettative dei più mondani, lasciando da parte sfarzi ed esagerazioni e per questo entrando ancora di più nei cuori della gente comune, che certo in questo periodo di crisi globale non apprezzerebbe sperperi eccessivi ed ostentazione di lusso.
Insomma, i sobrissimi Kate e William hanno optato per una cerimonia che definire intima è dire poco, solo 22 infatti gli invitati alla celebrazione del rito in onore di Alexander George Louis che ha avuto luogo nella Cappella reale di St James’s Palace, anzichè a Buckingham Palace come più usuale, forse perchè proprio qui fu posta la bara di Diana alla vigilia del suo funerale.
Particolare questo che avvicina ancor di più gli sposini reali ai comuni mortali: quando si parla di sentimenti e di mamme, siamo tutti sullo stesso piano. A chi di voi non fa tenerezza questo principe rimasto orfano in giovane età, finito suo malgrado nell’occhio del ciclone e sotto la lente d’ingrandimento delle testate giornalistiche di tutto il mondo?
Dopo la cerimonia l’allegra famigliola si è trasferita a Clarence House, dove ha avuto luogo un piccolo Tea Party con 60 invitati, al culmine del quale è stata servita una torta molto speciale.
Sembra infatti che il dolce sia stato ‘riciclato‘ dal matrimonio dei due neo genitori, che avrebbero tenuto da parte tre livelli della torta nuziale servita quasi due anni fa… La cake designer Fiona Cairn dice di essere sicura che il dessert, ben conservato, fosse ancora ottimo.
A noi viene da dire, va bene la sobrietà in tempo di crisi, ma sull’acquisto di una torta fresca nessuno avrebbe avuto da ridire!
Non siete d’accordo ? 😉
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